La pioggia non ferma gli alpini di Pieve di Soligo e Valmareno alla cerimonia all’”Andro de la guera”

Il maltempo non ha fermato gli alpini di Pieve di Soligo e Valmareno che ieri, domenica 30 agosto 2020, hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione della statua della Madonna, realizzata e donata dall’artista Valentino Moro su proposta dell’architetto Bruno Dal Col, nell’Andro de la guera che si trova lungo il percorso che da Valmareno porta a Praderadego.

L’Andro de la guera ha questo nome perché la grotta è stata utilizzata come base per l’artiglieria durante la Prima Guerra Mondiale, rinascendo a nuova vita dopo gli orrori del terribile conflitto e diventando un luogo di culto.

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Oltre agli alpini di Pieve di Soligo e Valmareno, con i capigruppo Albino Bertazzon e Fabio Meneghel, erano presenti Gino Dorigo, presidente della Sezione Ana di Conegliano, il vicepresidente Alessandro Cenedese, e gli alpini di Refrontolo, con il capogruppo Ferdinando De Martin, Barbisano, con il capogruppo Bruno Calderari, Solighetto e Follina, don Giuseppe De Nardo, una rappresentanza degli artiglieri di Pieve di Soligo, Marcello Tomasi, responsabile del cimitero austro-ungarico di Follina, e Andrea Busetto che ha allietato la giornata con il suono della sua tromba.

Sempre commovente il momento in cui è stata recitata la “Preghiera dell’Alpino”, che ha reso ancor più solenne la cerimonia, ma c’è stato spazio anche per un momento ricreativo, nel rispetto delle misure per il contrasto al Covid-19, con lo spiedo per gli alpini, i soci e i familiari che lo hanno consumato in loco.

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È stato possibile garantire lo spiedo, cucinato sapientemente dalle “Penne Nere” pievigine, grazie ad Attilio Manzato, agli alpini di Valmareno e al Gruppo di Mel che hanno messo a disposizione rispettivamente la sede e il capannone.

Prima dell’inaugurazione della statua della Madonna, c’è stato l’Alzabandiera nel piazzale di Praderadego intitolato a Maria Ganz, pioniera del turismo locale che ha avuto il coraggio di aprire e gestire un’osteria sul passo di Praderadego in un periodo in cui non era presente una strada di accesso dal versante trevigiano.

Il Covid-19, il maltempo e le difficoltà organizzative legate alle prenotazioni sembra proprio che non abbiamo scoraggiato i membri del Gruppo Alpini di Pieve di Soligo, sempre protagonisti della vita sociale della loro comunità che è grata a questi uomini per l’instancabile servizio per il paese.

Alcune aree di Pieve di Soligo, come il parco del Soligo, sono curate proprio dagli alpini pievigini che hanno dovuto rinunciare ad alcuni eventi estivi con la speranza di poter iniziare ad organizzare, come vuole la tradizione, l’annuale festa della seconda domenica di febbraio.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Gruppo Alpini di Pieve di Soligo).
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