I campanili del Quartier del Piave e della Vallata: quello di Sernaglia fu davvero progettato dal Sansovino?

Una presenza che “disegna” e caratterizza la stupenda zona del Quartier del Piave dal punto di vista urbanistico. Metafora delle nostre numerose comunità e del loro profondo attaccamento a questo territorio.

Sono i Campanili, nuovo oggetto (meglio, soggetto) della rubrica settimanale di Eventi Venetando, promossa dal Consorzio Pro Loco Quartier del Piave, con cui Qdpnews.it riprende per i lettori fatti, avvenimenti o aspetti della vita dei nostri paesi.

Partendo dai “Luoghi dimenticati” fino alle curiosità locali, passando ora – appunto – dai campanili. Il tutto sempre grazie al sapiente lavoro di recupero, riordino e stesura a cura del professor Enrico Dall’Anese, ma anche grazie (in questo caso) all’idea dell’irriducibile Gian Antonio Geronazzo.

Il secondo campanile sotto la “lente” è quello di Sernaglia della Battaglia. Secondo la tradizione il bel campanile di Sernaglia, che ammiriamo ancor oggi, sarebbe stato progettato dal Sansovino, l’illustre architetto e scultore del 1500. Non abbiamo però documenti storici sufficienti per confermarlo.

Il più convinto assertore di questa attribuzione fu l’ing. Domenico de Toffoli di Soligo, che scrisse una interessante relazione per chiedere fondi al Ministero nel 1897, anno in cui sul campanile si abbatterono due fulmini che lo danneggiarono seriamente. Il De Toffoli cita, a conferma della sua opinione, famosi autori antichi, tra cui il Vasari, il D’Agincourt e il Selvatico. Scrive, tra l’altro:

Risultano all’occhio l’armonia delle proporzioni, l’artistica leggerezza delle sue bifore, lo slancio della sua cupola che rendono questa torre una classica opera, unica del genere in provincia di Treviso. L’eleganza di sagome, la larghezza di stile, la sobrietà degli ornati, le giuste misure nelle proporzioni, la semplicità di spartimenti, le scelte modanature, confermano pienamente l’autore. Risulta infatti come il Sansovino abbia ideato tale opera nel principio del 1500, quando fu per molti anni a Venezia e precisamente quando vi costruì la famosa loggia del campanile di San Marco”.

Ci sono però da risolvere alcune incongruenze. Secondo gli storici locali il campanile sarebbe sorto intorno al 1640. Per la sua costruzione sarebbe stato utilizzato anche materiale proveniente dalle macerie dall’antico castello nei Castelik.

Ora, il Sansovino muore nel 1570. Quindi: o la data presunta di costruzione (1640) deve essere anticipata di un secolo, come fa il De Toffoli, o il campanile fu progettato dai seguaci del Sansovino, che avrebbero potuto anche rifarsi a vecchi progetti del loro maestro, oppure il progetto non è del Sansovino. 

Questa l’opinione di S. Bevilacqua: “Non vi sono documentazioni a sostegno di tale paternità e nemmeno le linee architettoniche del manufatto, seppur non prive di una certa eleganza, possono esserne conferma, ma bisogna pure notare che una tradizione si sviluppa sempre da un fondamento reale”.

Il “fondamento reale” potrebbe essere rappresentato dal legame che il Sansovino aveva con l’illustre famiglia Grimani, che nel primo Cinquecento diede alla nostra diocesi ben quattro vescovi. In più, intorno al 1535 uno dei Grimani, pre Giovanni, era stato pievano proprio a Sernaglia.

Anche questo campanile subì notevoli distruzioni nel 1918 da parte delle artiglierie italiane d’Oltre Piave, come documentano le foto d’epoca. Fu restaurato nel corso degli anni Venti e fu ricostruita la parte terminale, con l’altissima cuspide.

Le tre campane, di q. 28, asportate dal nemico nel 1918, furono ricostruite nel dopoguerra ex aere victoriae.

Nel 1995 si procedette ad un radicale lavaggio del basamento del campanile. In quell’occasione la porta di accesso fu ornata con un pannello dipinto a mano raffigurante la Sacra Famiglia. L’opera fu eseguita e donata dalla pittrice locale Giuseppina Villanova.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Eventi Venetando)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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