Giacca brandizzata Milano-Cortina “perché ai Giochi olimpici manca sempre meno”, scarponcini e jeans: si è chiuso davanti alle oltre dieci mila persone del Panevin di Arcade il tour dei falò del governatore del Veneto Luca Zaia. Nella tarda serata il presidente della Regione ha acceso, come ormai da trazione, anche le Pile di Godega di Sant’Urbano (suo paese d’origine), Fontanelle e Vazzola.
E allora con le “Faive che le va a sera” il 2025, secondo l’antica saggezza popolare, sarà un 2025 prospero e ricco di soddisfazioni per tutti: “secondo il detto popolare questo sarà un anno in cui la polenta ci sarà – aggiunge il governatore – il che significa che saranno dodici mesi di ricchezza e soddisfazione”.
Blocchi agli ingressi con le ruspe a far da scudo contro gli eventuali sfondamenti delle auto, pattuglie a piedi e molti tra carabinieri e Forze dell’Ordine ai varchi: “ringrazio il Prefetto Angelo Sidoti per aver accolto la mia richiesta di avere più Forze dell’ordine – aggiunge il sindaco di Arcade Domenico Presti– per permettere a tutti di trascorrere una serata di gioia e divertimento”.
Una tradizione che prosegue anche grazie al supporto di molti giovani che si sono inseriti all’interno dell’organizzazione del Panevin di Arcade: “ringrazio gli Alpini, la Protezione Civile e tutti coloro che hanno permesso l’organizzazione di questo Panevin” conclude il sindaco Presti.
A portare le fiaccole dell’accensione del Panevin di Arcade, consegnate al governatore Zaia, al Sindaco Presti, al capogruppo degli Alpini Rolando Migotto e all’assessore regionale a turismo Federico Caner, i tesserati del gruppo podistico La Piave sulle note della banda di Pederobba.
“Ringrazio il governatore che non manca mai al nostro Panevin – ha commentato Migotto – portiamo avanti questa tradizione grazie ai nostri ‘veci’ che ci hanno aperto la strada”.
Dieci mila persone ad Arcade ma moltissime anche nei molti Panevin accesi in tutta la Marca Trevigiana. Nel capoluogo il Sindaco di Treviso Mario Conte ha accesso i Panevin di San Bartolomeo e quello di San Giuseppe.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto: Simone Masetto)
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