Domenico Presti, 62 anni, agente immobiliare e maresciallo dei Carabinieri in congedo è il candidato sindaco della lista “Per Arcade”. Presti è residente ad Arcade da 36 anni ed è sposato con due figli. La sua carriera politica iniziata nel 2005 lo ha visto ricoprire i ruoli di consigliere comunale d’opposizione, due mandati da sindaco di Arcade e uno da consigliere provinciale. Presti attualmente è assessore del comune.
Che cosa l’ha spinta a candidarsi sindaco ad Arcade?
Sono sceso in politica anni fa perché mio figlio tornando a casa ha lamentato il fatto che l’oratorio non soddisfaceva i bisogni dei giovani. Questa è la molla che mi ha fatto scattare la mia passione per la politica di cui fino a quel momento non mi ero mai occupato. Essendo Carabinieri ero comunque al servizio della gente ma con una veste diversa. Da quel momento – così come nell’Arma – anche nell’amministrazione ho sentito il “senso di servizio”. Penso agli ottimi risultati ottenuti con le due squadre che ho guidato che mi hanno dato ragione di quello che oggi è il mio paese.
In caso di vittoria quali sarebbero gli interventi da compiere in breve tempo, diciamo entro i primi 100 giorni dalla sua elezione?
La priorità è far ripartire i lavori del palazzetto dello sport, glia arcadesi lo chiedono. Questa è un’opera che io avevo contribuito a finanziare e di cui avevo posto la prima pietra. Tornerò poi in mezzo alla gente in veste di sindaco, ascoltare i loro bisogni, così come ho fatto in questi due anni e mezzo da assessore, ma avendo risposte chiaramente più mirate rispetto al ruolo di assessore.
Quali invece quelli a lungo termine?
Far crescere Arcade, così come è cresciuta nei miei dieci anni da sindaco. Voglio avere un’attenzione verso i ragazzi, per questo ho già un contatto con un’associazione del territorio e vorrei ripartire mettendo delle nuove attività a livello ludico. Tornerò sicuramente a scuola dai nostri bambini, che mi manca moltissimo, far ripartire gli incontri dei carabinieri in classe visto che sono un simbolo di legalità e possono veicolare dei messaggi importanti.
Parliamo di giovani, che sempre meno si sentono coinvolti nella vita politica del paese, quale è il vostro modo per dare la centralità che si meritano?
Questa è una sfida importante. Credo che sia necessario dare l’esempio che chi amministra debba servire i cittadini. Non deve servirsi della propria carica per elevarsi sopra gli abitanti ma deve stare al di sotto e porsi come un servitore.
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