Un momento importante per Asolo, celebrato sotto un bel sole autunnale, segna la fine dell’incrocio della Tavernetta, tra la Sp6 Castellana e la Sp248 Bassanese (che continua al semaforo di casella con la variante Schiavonesca – Marosticana): è stata posata oggi mercoledì la prima pietra della tanto promessa rotonda, di cui in città si parlava a partire da decenni. Le complicanze nello sviluppo di quest’opera sono state finalmente arginate e risolte dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Migliorini, che prima di tutto ha voluto ringraziare la propria squadra e l’ufficio lavori pubblici.
Riuniti attorno al Tricolore che copriva la simbolica prima pietra dell’opera c’erano infatti sindaco, assessori e consiglieri, la vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti, il consigliere regionale Marzio Favero, il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon e i sindaci dei Comuni che beneficeranno dei miglioramenti alla viabilità che quest’opera porterà con sé: Claudia Benedos per Maser e Luigino Ceccato per Fonte. Non mancavano i labari delle associazioni come Avis, Protezione Civile e Alpini, oltre alle rappresentanze della ditta appaltatrice, la Bergamin Costruzioni Generali di Montebelluna, e dello studio di progettazione Studio Associato Basso.
L’incrocio rappresentava uno dei punti più critici della viabilità nell’area pedemontana, per via della necessità di immissioni veloci dalla Sp6 sulla Sp248 e la scarsa visibilità da una parte e dall’altra, quest’ultima lievemente migliorata negli ultimi tempi con un’opera di pulizia dell’area limitrofa. A dimostrare la criticità dell’incrocio sono state decine e decine di incidenti stradali, alcuni dei quali anche gravi. Le motivazioni che stanno dietro alla complessità dell’intervento riguardano anche la presenza di importanti condutture nel sottosuolo: su questo punto il sindaco Migliorini si è soffermato nel sottolineare la delicatezza di operazioni come queste, che non comprendono la sola azione di “gettare asfalto”. La prima fase del cantiere si è concentrata proprio su quest’azione di trasferimento delle utenze, tra le quali è presente un metanodotto.


L’importo dell’intera operazione ammonta a 720 mila euro, somma in buona parte coperta da un contributo regionale di 270 mila euro, dalla Provincia per 204 mila euro e dal ministero per 70 mila euro. Il termine dei lavori è fissato a un massimo di trecento giorni, ma durante la cerimonia si è parlato di un probabile anticipo, almeno della rotonda nel suo primo stadio, con una percorribilità temporanea già entro Natale. Assieme a quest’opera in appalto, il Comune di Asolo ha colto l’occasione per portare avanti i progetti relativi alla pista ciclopedonale tra Pagnano e Castelcucco lungo via Vallorgana, ma anche la costruzione di un tratto di marciapiede fino a via Ca’ Giupponi e la sistemazione dell’incrocio tra via Forestuzzo e la ciclopedonale in via Castellana.


“Stiamo risolvendo un punto nero della viabilità della provincia di Treviso, non solo dell’Asolano: un luogo dalle infinite code negli orari di punta e un luogo dove sono successi moltissimi incidenti stradali – afferma Migliorini -. Mi sento in dovere di ringraziare in primis l’amministrazione comunale per aver perseverato assieme a me in questo lungo cammino. Ringrazio anche l’ufficio lavori pubblici, lo Studio Basso, che ha progettato unitamente agli uffici tecnici della Provincia di Treviso il disegno di quest’opera, la Provincia di Treviso e la Regione Veneto per la compartecipazione economica. Non per ultimi, un sincero grazie va ai vari responsabili dei sottoservizi, quindi dal gas alla fognatura all’acquedotto, per aver collaborato insieme a noi nel risolvere questo annoso problema”.


“Il miglioramento della viabilità e la messa in sicurezza delle strade sono due competenze fondamentali della Provincia, che in questi anni ha proseguito con un grande impegno – sottolinea il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon – e non è un caso se negli ultimi cinque anni siamo riusciti a investire oltre 62 milioni di euro nella viabilità. Quest’opera nasce anche grazie al co-finanziamento di 204 mila euro ottenuto dal Comune di Asolo dal bando che avevamo lanciato proprio in supporto dei Comuni. Come Provincia siamo dunque orgogliosi di aver contribuito a quest’opera fondamentale per la sicurezza dei cittadini e non possiamo che ringraziare l’Amministrazione comunale, la Regione del Veneto e le aziende per averla realizzata”.


Ha portato l’esempio del celebre motto dell’Amerigo Vespucci, “Non chi comincia ma quel che persevera” la vicepresidente De Berti, che ha indossato il caschetto di sicurezza e ha manovrato per qualche minuto lo scavatore lì presente, in segno di apertura dei lavori. “È da quando sono in Regione che sento parlare di questo incrocio: diciamo che la perseveranza e l’impegno dell’amministrazione, unita alla capacità di fare sinergia e sintesi con gli altri enti ha portato a raggiungere il risultato. Crediamo sinceramente nella necessità di investire tante risorse sulla sicurezza stradale: non solo con interventi diretti ma anche mediante questo bando a cui ha avuto accesso anche il Comune di Asolo e che gli ha permesso con un cofinanziamento della Regione di poter realizzare questo intervento, atteso da così tanti anni”.


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