Quest’anno ad Asolo il Palio non lo toglie nessuno: o almeno, per non portare sfortuna, questo è il presupposto che sta motivando le squadre di casa, ovvero quelle nate all’interno dei confini comunali, ad allenarsi e prepararsi per uno degli eventi più attesi dalla città nel suo senso più esteso, in calendario a fine giugno come da tradizione. Da Asolo centro a Pagnano, da Casella a Villa d’Asolo, da Villa Raspa alla piccola Ca’Giupponi, ragazzi e ragazze si dichiarano pronti per competere, prima di tutto nel segno dell’amicizia.
“Il significato del palio è saper far squadra – afferma la presidente della Pro loco Beatrice Bonsembiante – Ed è quello che serve anche per organizzare il Palio. Dopo due anni di blocco non è semplice riprendere, sia mentalmente che fattivamente. La crisi del volontariato, i problemi economici, le difficoltà burocratiche che viviamo ogni giorno: eppure rimane la parte bella, fatta di persone che quel che possono dare lo offrono, sia in termini di tempi che di sostegno. Dopo 29 anni una cosa è chiara: al traguardo del Palio si arriva assieme”.
Questo giugno 2022, secondo la Pro loco, sarà sì il ritorno delle bighe in piazza ma anche il momento di ritorno di un gruppo coeso, composto da tante anime diverse, che rimettono insieme le forze per far sì che i tanti giovani di Asolo e dei comuni limitrofi ritrovino un momento di unione in una delle piazze più belle del veneto e d’Italia. Nell’aria c’è però anche un po’ di sana competizione e sentendo le varie squadre qua e là per le frazioni, si percepisce la voglia di tornare a mettersi in gioco, sgranchire le gambe e tirare, correre e ancora tirare.
“Siamo la realtà più piccola, giusto una via – afferma il capomastro della squadra maschile di Ca’ Giupponi Edoardo Dussin, – Abbiamo un bel gruppo di ragazzi però e questo è un vantaggio. È difficile trovare persone in una sola via, specie dopo tre anni di stop, eppure noi siamo una quindicina, in una manciata di famiglie. Una sorta di miracolo diciamo. Le nostre annate più forti vanno dal ’94 al ’96.”
“Noi di Casella d’Asolo siamo proprio ora nel bel mezzo dei preparativi della festa – spiega Simone Salvador, capomastro della maschile di Casella, – Siamo poco più di una ventina di ragazzi, con una prevalenza della classe ’94, anche se non manca qualche veterano. Ripartire è stato un po’ difficile, specie perché per avere livello bisogna avere qualche nuova leva. Adesso bisogna correre e allenarsi, perché la data è vicina. L’ultimo anno del Palio siamo arrivati secondi ma gli anni prima siamo stati primi per tre volte di seguito: anche quest’anno puntiamo in alto”.
“Pronti? Noi di Villa siamo sempre pronti – spiega Riccardo Rigon, capomastro della squadra maschile di Villa d’Asolo, – Soprattutto a divertirci, sì, ma puntiamo anche a dare qualcosa in più alla nostra frazione, per rappresentarla. Noi ogni anno, rispetto ad altre squadre, puntiamo tanto sui giovani: diamo stimolo a nuove leve affinché intraprendano quest’esperienza, che non è solo una competizione ma anche un modo per stare in gruppo. Certo che puntiamo in alto, ma chi partecipa lo fa per la compagnia. La vittoria anche, ma viene dopo”.
“Siamo pronti. A Villa Raspa siamo riusciti a fare la squadra maschile contro ogni aspettativa – spiega Luca Basso, che guida sia la maschile della piccola frazione, sia la femminile associata tra Casella e Villa Raspa. – Diciamo che la densità abitativa del nostro comune non ha aiutato: come gli ultimi anni puntiamo a vincere tutto… sulla festa. L’obiettivo è di divertirci e di correre, non il risultato. Nonostante questo, ci è rimasto un solo record: quello delle vittorie consecutive, che sono state sette negli anni d’oro. La squadra era una macchina da combattimento e chi è rimasto – bisogna dirlo – tira ancora più forte di noi giovani”.
“L’emozione c’è e le ragazze ci tengono – spiega Nicoletta Cremasco, guida della squadra femminile Villa d’Asolo-Ca’Giupponi, – Arriviamo da una vittoria, ma questa volta la gara è una, secca, quindi si vedrà a giugno come andrà: noi puntiamo alla vittoria. Abbiamo anche una nuova leva, che si è aggiunta al gruppo: siamo pronti”.
“A Pagnano siamo una piccola frazione e riusciamo a portare sia la squadra maschile che quella femminile: già questa è una vittoria, – spiega Davide Panazzolo, capomastro a Pagnano per ambo le squadre – Non vediamo l’ora di tornare in piazza: quando arrivi in cima e vedi il pubblico che fa il tifo, se sei arrivato al limite, tiri qualcosa in più. Siamo in dieci maschi e otto donne: tutti gruppi giovani, quindi faremo esperienza. Abbiamo anche diverse nuove leve, quattro nei maschi e tre nelle donne”.
“C’è tanto entusiasmo e il Palio è l’unico evento ad Asolo che accomuna tutti i giovani di tutte le frazioni – spiega Alberto Balbinot, – Non nascondo che con la femminile siamo un po’ in difficoltà: le ragazze che ci sono si dicono entusiaste e motivate, tanto che sono disposte a correre anche associandosi ad altre squadra”. E sulla maschile interviene anche Marco Favrello, nuova guida della squadra: “Abbiamo tanti ragazzi, 14-15, tanti che volendo potremmo fare due squadre. Noi come centro abbiamo un bel tifo in centro, anche a livello di sponsor. Ci alleniamo tre volte a settimana e siamo molto determinati ad arrivare tra i primi posti. La voglia di mettersi in gioco è tornata”.
(Foto: Palio Asolo).
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