Lo scorso 1° luglio, al teatro Duse di Asolo, si è tenuta la prima edizione di “Oltre Venezia. Storie di architettura e restauri nell’entroterra veneto”.
Un incontro dedicato alle tecniche e metodologie di restauro, conservazione, intervento, funzionalità e riscoperta dei castelli veneti e delle loro mura, delle ville e delle fortificazioni veneziane.
Strutture analizzate nei minimi particolari, i cui segreti antichissimi, persi nel tempo, vengono riscoperti e raccontati da grandi ingegneri e architetti.
Da faraonici e sfarzosi mosaici nascosti dietro un velo di intonaco bianco, in paziente attesa di rivedere la luce, a passaggi segreti ormai dimenticati nelle tetre mura delle fortezze medievali, pensati per ingannare il nemico durante gli assedi.
Dalla storia della figura dell’architetto dall’età romana a quella contemporanea, alle tecniche di approvvigionamento dei materiali e costruzione utilizzate dalla Serenissima nell’entroterra veneto.
Sono queste le storie raccontate da personalità come l’architetto Luigi Girardini, l’architetto Maurizio Trevisan, la dottoressa Romina Simionato, solo per citarne alcuni nomi.
Tra i numerosi membri della platea, in curioso ascolto, erano presenti autorità come Renata Casarin, Segretario regionale uscente del Mic per il Veneto, e Loredana Borghesan, presidente dell’associazione Città Murate del Veneto, oltre al sindaco Mauro Migliorini.
“Dal lavoro fatto sulla rocca di Asolo ad oggi abbiamo messo un punto su quello che ha voluto dire nel tempo e nello spazio all’interno della regione veneto produrre lavoro per l’arte e per l’artigianato, la quale è comunque arte – spiega Renata Casarin -. Per il patrimonio culturale si sta facendo moltissimo e, tuttavia, sappiamo che questa è una regione che ha bisogno costantemente di manutenzione e attenzione, perché comprende mare, collina e pianura”.
“Ritengo che questo primo convegno sia interessante non solo per professionisti del mestiere ma anche per le amministrazioni – spiega Migliorini -, amministrazioni intese sia come Comune che come Soprintendenza con le varie diramazioni, perché si creano delle sinergie molto positive e propositive, dove i diversi attori si mettono in gioco per tutelare il nostro patrimonio”.
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