Il premio Segafredo Zanetti “Un libro un film” è il cuore letterario del Festival del viaggiatore, ed è il primo premio dedicato alla narrativa per il cinema. La premiazione si è svolta al teatro Duse di Asolo il 26 settembre, anche via streaming, con la conduzione di Maria Concetta Mattei.
Il premio è stato assegnato a Daniele Mencarelli per il romanzo “Tutto chiede salvezza”, già vincitore del premio Strega giovani 2020. Basato su esperienze autobiografiche, il romanzo, ambientato nel 1994, narra la storia di Daniele, un ragazzo che a seguito di una crisi di rabbia, viene sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio in un reparto di psichiatria, ricovero di cui viene raccontata la prima settimana.
Il protagonista si esprime attraverso la poesia nei momenti di lucidità, creando un contrasto sopraffino con i momenti in cui a prevalere è la sofferenza. Si crea fratellanza tra le mura reparto psichiatrico, favorita da una similitudine nel dolore dei giovani che la abitano.
Emanuela Cananzi, direttrice artistica del festival, ha spiegato la scelta di ricevere esclusivamente segnalazioni da librerie indipendenti, selezionate tra librerie in Italia e italiane all’estero, in modo tale che i libri arrivino direttamente da chi legge. Le segnalazioni sono state poi consegnate al comitato scientifico, la cui portavoce è stata la scrittrice e giornalista Daniela Amenta.
Successivamente i 5 libri selezionati sono stati sottoposti all’attenzione della giuria qualificata, formata dallo scrittore, sceneggiatore e regista Roberto Andò, dalla produttrice e fondatrice di Indigo film Francesca Cima, dallo sceneggiatore Salvatore De Mola, dallo sceneggiatore e regista Vincenzo Monteleone e da Antonietta de Lillo, regista e produttrice nonché rappresentante della giuria alla premiazione.
“È un racconto vero, ma non morboso – recita la motivazione del premio – in cui si entra in un inferno dal quale tutti, dai pazienti agli infermieri, chiedono salvezza, che provoca compassione e una sana e anarchica allegria nel lettore, è una storia scorretta, ma emozionante”. La giuria popolare, invece, ha assegnato il premio per la tenera storia di amicizia che si sviluppa in un ambiente di grande sofferenza, per la poesia in nosocomio, per l’empatia come ancora di salvezza in un mondo in cui l’equilibrio mentale è precario. La critica ha premiato questo “romanzo nero e necessario, una riflessione sulla sofferenza, sui sentimenti, sulle personalità in bilico tra la presunta normalità e la presunta follia”.
Quest’anno il premio si è arricchito di una seconda sezione, “Un libro una serie”, che è stato assegnato a Paolo Di Paolo per il romanzo “Lontano dagli occhi”.
Per questa seconda sezione è stato anche assegnato il premio della critica al romanzo storico “Mara” di Ritanna Armeni, e Infine, la giuria qualificata ha riconosciuto una menzione speciale a Andrea Donaera per “Io sono la Bestia”, che attinge dalla tragedia greca per raccontare una vicenda familiare, territoriale e criminale.
(Fonte: Laura Sambruna © Qdpnews.it).
(Foto: Jessica Puppato).
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