Cent’anni per Giovanna Peretto, cresciuta nella povertà e nel lavoro: “Lavorare sempre e volentieri”

Cento anni oggi per Giovanna Peretto

Un tempo la frazione di San Vito non apparteneva ad Altivole, ma ad Asolo: era un luogo dominato dalla povertà, dove le famiglie sopravvivevano con i soli frutti della terra e del proprio lavoro.

Giovanna Antonia Peretto, oggi residente a Villa d’Asolo, nacque proprio in quel contesto il 5 novembre 1923, esattamente cent’anni fa, ed ebbe modo di sperimentare sulla propria giovane pelle la difficile realtà di quel periodo così diverso da oggi.

Come se la fame e gli stenti di quel tempo non bastassero, la madre morì quando lei aveva due anni, dopo che la famiglia si era trasferita ad Asolo, poi a sei anni fu il turno della sorella minore e a quattordici, mentre lei era lontana per lavoro, mancò suo padre. La piccola Giovanna camminava per decine di chilometri per portare a suo padre il pranzo, mentre quest’ultimo era impegnato alla Miniera di Monfumo.

A tredici anni Giovanna partì per prestare servizio in una famiglia benestante, prima a Pordenone, poi negli anni a venire anche a Milano, Roma, Velletri e Treviso.

La festeggiata di oggi: Giovanna Peretto

Oggi, durante l’intervista, non prova alcuna vergogna a pronunciare quel termine, “servetta”, che i suoi figli traducono dicendo “donna di servizio”. In quegli anni, col cuore infranto per la perdita del padre, la lontananza da casa e la Seconda guerra mondiale come sfondo, Giovanna imparò rapidamente ad arrangiarsi, a badare ai bambini e alla casa e, soprattutto, a cucinare bene.

Competenze che anche oggi, con orgoglio, porta avanti in autonomia nonostante la sua età a tre cifre, accompagnata e accudita dai figli Flavio, Paolo, Alberto, Franco e Anna.

Tornata ad Asolo, Giovanna incontrò di nuovo un ragazzo del posto che già conosceva, di nome Giovanni Forato, anche lui orfano e gran lavoratore, altrettanto temprato dalla vita. Nel 1947 i due si sposarono.

Il centro di Asolo era estremamente diverso da com’è oggi. Giovanna, in subaffitto, si trasferì spesso per ragioni economiche da una casa all’altra: ricorda il lavatoio vicino alla “fontanea”, dove “andava a lavorare le cose dei bambini. Sulla prima vasca si smacchiava, sulla seconda si insaponava sulla “piera” e sull’ultima, che era quella da cui bevevano i cavalli (nonostante non fosse esplicitamente consentito farlo), si sciacquava”.

La signora Giovanna con la sua famiglia

Anni più tardi la famiglia trovò una sistemazione alle scuole elementari di Asolo (oggi sede dei Servizi sociali e di alcune associazioni), dove rimase per tantissimi anni. La struttura era ben diversa dagli istituti moderni – aveva per esempio una caldaia a carbone al piano interrato – e necessitava di ben più di una persona per la manutenzione e le operazioni quotidiane. Così Giovanni e Giovanna divennero custodi e bidelli per generazioni e generazioni di alunni. Giovanna in particolare si occupava della mensa, ma anche di molto altro. Persino i loro figli, che crebbero lì, ricordano ancora, per esempio, la fatica e i rischi di pulire le finestre di quell’edificio così grande.

“Ci sono ancora studenti che ricordano la sua pasta leggendaria. Era bravissima a cucinare per così tante persone” ci spiegano i figli, che oggi portano dalla nonna, per festeggiare i cent’anni, ben sette nipoti e sei pronipoti. Per molti anni, la signora ha lavato gratuitamente per tutti le divise dell’Asolo Calcio. Purtroppo, il marito non ha potuto condividere con lei gli ultimi ventitré anni, lasciandola sola nel 2000.

Lavorare sempre e volentieri e dopo adattarsi a quel che c’è. E mangiare poco, perché a quel tempo non ce n’era” consiglia la signora Giovanna, a cui piace anche moltissimo leggere le riviste e guardare la televisione.

Nello scattare la fotografia (quella in copertina) Giovanna insiste per stare in piedi invece che seduta: ancora in forze si stringe ai figli per salutare un secolo di vita aspra e qualche volta persino perfida con lei, ma che alla fine ha saputo riconoscerle le fatiche e le sofferenze, dandole una numerosa famiglia di cui essere orgogliosa.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts