Iniziano a partire le prime pratiche per le ristrutturazioni con il superbonus dello Stato del 110%, ma le criticità della legge sono tutt’altro che insignificanti e il governo che si sta formando dovrebbe intervenire per evitare che quello che doveva essere il volano per far ripartire l’economia si ridimensioni fortemente.
Confartigianato Asolo-Montebelluna, pochi giorni fa, ha affidato ai tecnici le prime 35 pratiche, su circa 300 manifestazioni d’interesse presentate sul territorio. L’assegnazione ha interessato nove team di specialisti, ingegneri, architetti e termotecnici.
Confartigianato, fin da quando è uscita la legge del superbonus, ha messo in campo una struttura per la gestione, costituendo una società tra le varie organizzazioni territoriali, dove Confartigianato Oderzo fa da “general contractor”, collaborando con tutti i mandamenti della provincia di Treviso.
“È stato fatto – spiega il direttore di Confartigianato Asolo-Montebelluna, Claudio Faganello – intanto per agevolare le imprese che sul 110% si trovano in difficoltà, per via di una burocrazia molto complessa. Inoltre, occorreva risolvere sia le problematiche urbanistiche che la cessione del credito, vicenda quest’ultima forse la più delicata. Abbiamo iniziato già nel mese di ottobre, attraverso divulgazioni webinar e momenti formativi”.
L’interesse da parte dei privati c’è stato e le 300 manifestazioni d’interesse pervenute a Confartigianato solo nell’area Asolo-Montebelluna lo dimostrano.
“Stiamo tuttavia andando avanti a piccoli passi – prosegue Faganello -, servono tempi piuttosto lunghi per verificare eventuali difformità urbanistiche che potrebbero vanificare la domanda d’accesso. I Comuni sono in difficoltà nell’evadere pratiche spesso complesse. Poi si partirà con l’assegnazione alle imprese. Ci auguriamo tra aprile e maggio di affidare i primi lavori”.
La legge, come era stata inizialmente presentata, partiva con grandi ambizioni e, per certi versi, sembra tutto facile e senza costi. Ma non è proprio così, come ci spiega Claudio Faganello: “La norma era partita come se tutto potesse essere fatto gratuitamente. In realtà, gli oneri sia burocratici che finanziari non sono indifferenti. Le banche, per la cessione del credito, richiedono le asseverazioni del credito e quindi si rivolgono a società di auditing. La burocrazia non può che essere affidata a dei professionisti. Anche i più piccoli vizi di forma non sono estranei all’impedimento dell’avvio della pratica”.
“È auspicabile che il nuovo governo – prosegue Faganello – metta mano alla semplificazione degli accessi, eliminando i vizi di minore entità e, soprattutto, proroghi i tempi oggi fissati per il giugno del 2022. Una proroga indispensabile dove sia necessario anche un adeguamento sismico, che comporta tempi che andrebbero ben oltre la scadenza prevista dalla legge”.
Una buona legge che tuttavia presenta delle criticità sostanziali: “La finalità è condivisibile – afferma -, occorreva adeguare il patrimonio edilizio italiano ai parametri relativi al risparmio energetico e sismico”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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