Viene da due cittadini, Andrea e Angelo Botter, l’eccentrica proposta di un “matrimonio” istituzionale tra la città di Asolo e quella di Asola in provincia di Mantova, in Lombardia: un’idea singolare, basata su un’assonanza che non può certo definire a prescindere un gemellaggio, ma che dà l’occasione di approfondire l’etimologia dei due nomi e cercare parallelismi (che non sembrano mancare) tra le due città.
Asola ha circa diecimila abitanti, contro i quasi novemila di Asolo. Il suo nome deriva dal latino “ansa”: il centro abitato sorge infatti in prossimità del fiume Chiese. Com’è risaputo, per Asolo l’origine del nome è un’altra: “acelum”, che secondo alcuni studiosi significa “luogo aguzzo”.
Come per Asolo, la cittadina di Asola è legata alla sua storia, che parte dalla preistoria e arriva a un fornitissimo museo civico, il Goffredo Bellini.
Ad Asola ci sono anche una fortezza, una cattedrale e un castello, che sono disposti in modo differente rispetto al borgo trevigiano. La cittadina è spesso definita come elegante e ben tenuta, segnata nella sua geografia dal passaggio della famiglia Gonzaga e della Serenissima.
C’è un altro parallelismo interessante tra le due cittadine: come Mauro Migliorini, anche il primo cittadino di Asola, Giordano Busi, medico chirurgo all’Oglio Po, è sceso in prima linea durante la pandemia, operando 24 ore al giorno nei reparti Covid.
La curiosità maggiore sta nel comprendere quale cittadino, se quello di Asolo o quello di Asola, si possa definire “asolano” per davvero: non tutti sanno infatti che per chi abita ad Asolo esiste un’alternativa, ovvero “acelani”.
“Ci sembrava una proposta simpatica e ci siamo convinti – affermano i Botter – Ci siamo ripromessi di tornarci: passare nei bar o tra la gente, per chiedere se conoscano Asolo e le nostre eccellenze”.
Nel frattempo, il Comune di Asolo continua un dialogo fruttuoso con la città armena di Jermuk, con cui è gemellato, e con i tanti altri Comuni con cui tesse relazioni in Italia e all’estero.
(Foto: web).
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