La biosfera del Monte Grappa è riserva “Man and Biosphere” Unesco: il territorio si stringe per la vittoria e proprio questa vittoria, secondo quanto auspicato dalla commissione, stringerà ancora di più il territorio. Il fatidico “Sì” è arrivato da lontano, in ritardo di qualche ora, dalla Nigeria, dove il Consiglio Internazionale ha valutato positivamente le 480 pagine del dossier di candidatura, contenente ben 152 progettualità condivise tra le parti sottoscriventi. Il Monte Grappa è il secondo riconoscimento di questo tipo per il Veneto (il Delta del Po risulta un traguardo condiviso con l’Emilia-Romagna) e il ventesimo a livello nazionale.
Chiude un primo cerchio ufficializzante il lungo percorso intrapreso nel 2019, sviluppato in precedenza anche da una suggestione di Italo Bosa (sviluppata poi durante la rassegna le Vacanze dell’Anima, di Loris De Martin). Fondamentale è stato il lavoro del tavolo di coordinamento che ha portato molti altri sindaci della Pedemontana del Grappa a credere nel progetto: “È stata affidata un’offerta a un territorio che è riuscito a trovare la giusta condivisione” è stato detto in uno dei primi interventi. Grande merito è stato dato a Cristina Crema e Claudio Faganello.
E quest’offerta è stata accettata senza riserve: “Oggi è sì una giornata di festa – ha dichiarato Annalisa Rampin, sindaco di Pieve del Grappa e presidente dell’Ipa – ma anche la giornata in cui ciascuno di noi assume la responsabilità di coinvolgere tutti i visitatori e tutti i cittadini. Oggi che sia festa ma, da domani, tutti a testa bassa ci si mette a lavorare”. La presidente Rampin ha ringraziato anche Paolo Mares, precedente rappresentante del suo titolo, oltre agli impiegati comunali dei vari Comuni, alcuni dei quali hanno frequentato dei corsi di specializzazione sul tema.
Alla Fornace dell’Innovazione si sono ritrovati, dalle 11.30 di questa mattina, molti sindaci e assessori dei Comuni partecipanti, delegati di enti, istituzioni e associazioni di categoria. Erano presenti anche l’assessore regionale Federico Caner, la dottoressa Francesca Bampa dell’Ufficio Europeo per la Scienza e la dottoressa Anna Agostini.
Solo alcuni ospiti hanno potuto assistere alla vera e propria proclamazione, avvenuta attorno alle 15.10, inaspettatamente. I tecnici sono riusciti a connettersi con la Nigeria giusto in tempo per sentire il verdetto.
“Il merito di questo risultato è soprattutto territoriale – afferma l’assessore regionale Caner, ricordando quando era stato invitato a un incontro ad Asolo per comprendere il significato del Mab – I sindaci dovranno fare da mediatori tra mondo ambientalista e mondo agricolo. E su questo punto, anche il mondo della religione dovrebbe dialogare con noi e con voi”.
A gioire del risultato sono 25 Comuni in 3 province: Alano di Piave, Arsiè, Asolo, Bassano del Grappa, Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Cornuda, Feltre, Fonzaso, Fonte, Maser, Monfumo, Mussolente, Pedavena, Pederobba, Pieve del Grappa, Possagno, Pove del Grappa, Quero-Vas, Romano d’Ezzelino, San Zenone degli Ezzelini, Seren del Grappa, Solagna e Valbrenta.
In collegamento da Roma anche il ministro Federico D’Incà: “Sempre di più ci accorgiamo di quanto siano importanti questi riconoscimenti: potremmo dire che l’Unesco sta diventando una sorta di “sovranazione” che collega posti molto diversi assieme”.
La zona è stata suddivisa nel dossier in tre parti a seconda della vicinanza al Massiccio: tre “core zone” (che per la provincia di Treviso viene toccata dai territori di Pieve del Grappa, di Borso e di Possagno), una grande “buffer zone” di 16 mila ettari (che coinvolge parte del Monte Tomba a Cavaso e Pederobba) e a margine la “transition zone”, che coincide con la fascia dei Colli Asolani. Alla sede dell’Ipa Terre di Asolo e del Monte Grappa, alla Fornace dell’Innovazione, si è già discusso delle prime progettualità condivise, che, si spera, porteranno grandi frutti a livello turistico e a livello di mantenimento delle bellezze che giacciono all’ombra del massiccio.
Sono arrivati anche i complimenti del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Il Monte Grappa e tutto il Veneto hanno ricevuto un riconoscimento prestigioso che premia le qualità del territorio nella relazione tra uomo e natura, confermando come, qui e in tutta la regione, il rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema vada di pari passo ed in coerenza con lo sviluppo dell’attività umana“.
“Ancora una volta il Veneto è in prima fila con le sue eccellenze alle quali si aggiunge un altro prestigioso riconoscimento da parte dell’Unesco – conclude Zaia – per una parte di territorio veneto che racchiude bellezza, storia, unicità, sostenibilità. Da questo punto di vista il Veneto è uno scrigno che, passo dopo passo, sta ricevendo il giusto riconoscimento”.
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