È finalmente finita l’attesa per gli asolani che vivono o lavorano nel centro storico: i porfidi di via Browning sono stati posati a coprire il grande lavoro svolto nei mesi precedenti dagli enti coinvolti, ai quali l’amministrazione comunali della città porge un sincero ringraziamento.
Questo giovedì, 30 aprile 2020, alle ore 18.00, dopo la sanificazione che sarà effettuata dai Vigili del fuoco, la strada centrale che porta al cuore del borgo, conosciutissima in tutto il mondo per i suoi portici e per gli empori e le botteghe che vi si collocano, verrà riaperta.
Il plauso del sindaco Mauro Migliorini è rivolto ad Alto Trevigiano Servizi, ad Ap Retigas del Gruppo Asco Piave, alla Ditta Cavallo ma anche agli uffici comunali dei Lavori Pubblici, Ambiente e alla polizia locale: quest’ultima ha saputo infatti coordinare la complessa viabilità nel centro storico in questi mesi difficili.
L’operazione era iniziata il 7 gennaio di quest’anno e aveva previsto un costo complessivo di 350 mila euro, di cui 95 mila a carico del comune per il rifacimento del porfido. Senza le sospensioni imposte dall’arrivo del covid-19 in provincia di Treviso, vista l’efficiente celerità dimostrata dalle imprese durante i lavori, si sarebbe potuta consegnare la strada alla città già entro Pasqua, ma i 20 giorni di latenza sono stati inevitabili.
Via Browning non è soltanto una strada ma una vera e propria vena cittadina, che ha origini storiche antiche: lunga 230 metri, custodisce sotto di sé una condotta idrica con una sessantina di utenze tra locali privati e attività commerciali, condotta che in questo periodo è stata totalmente sostituita; l’installazione della nuova rete del metano e il rifacimento dell’acquedotto erano interventi necessari.
L’estetica caratteristica della via, apprezzatissima dai turisti e non solo, è stata preservata pur migliorando e consolidando anche gli stessi portici. Sotto via Browning, inoltre, la condotta fognaria, che risaliva all’epoca romana, è stata ripristinata e ammodernata.
Questo valore storico ha reso necessaria la supervisione archeologica del cantieri, che ha etichettato e catalogato la stratificazione ritrovata nel sottosuolo.
Il sacrificio dei commercianti e degli abitanti della celebre via asolana viene così ripagato da un’opera generale che a parer comune migliorerà molti aspetti dell’urbanistica: il comfort nella vita e nel lavoro di un piccolo borgo che è per la sua natura collinare stretto e poco spazioso, forse anche in preparazione della ripresa del turismo che vedrà di nuovo, il prima possibile, la città dei cento orizzonti protagonista nazionale e internazionale.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Asolo).
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