Si è concluso ieri, lunedì 14 settembre, il festival internazionale di musica da Camera, cominciato ad Asolo il 1° settembre, con l’evento “Nella Vienna di Beethoven”.
Protagonista della serata il quartetto di archi “Philarmonic String Quartet” dei Berliner Philarmoniker. “Incontri Asolani è stato un festival che ha attirato musicisti di fama internazionale fin dall’inizio, ben quarantadue anni fa, quando nacque l’idea di un incontro ad Asolo tra musicisti e pubblico.
D’altra parte questo è un luogo che ha sempre richiamato artisti, per cui i musicisti anche stranieri sono affascinati dalla storia e dalla bellezza del borgo e dei paesaggi” spiega il Direttore Artistico di Asolo Musica, Federico Pupo.
Il luogo scelto per i concerti è la chiesetta di San Gottardo, luogo accanto al quale Gian Francesco Malipiero scelse di dimorare in eterno, rapito dalla quiete e dal raccoglimento sacrale di questo “giardino vago e di maravigliosa bellezza”, adatto allo studio ed alla produzione musicale.
Inoltre questo ambiente unico consente un’insolita vicinanza tra musicisti e spettatori, un incontro per l’appunto, che è uno degli ingredienti della fama del festival.
“È la passione per la musica il motore di tutto” afferma, infatti, il violinista Dorian Xhoxhi che a portarlo tra i colli asolani è proprio la gioia di suonare insieme in un luogo incantevole.
L’intesa tra i musicisti, che hanno scelto insieme di suonare brani classici della scuola viennese di Hayden, Mozart e Beethoven, si manifesta anche in un’intesa con il pubblico.
Il contesto raccolto, intimo, dato dalla piccola chiesa del XIII secolo e da un numero ridotto di spettatori è la chiave del successo di Incontri asolani, che apre alla platea la porta per un peculiare percorso sentimentale ed estetico.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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