“Ci uniamo al cordoglio della famiglia reale inglese per la perdita del Principe Filippo, che ricordiamo come una persona umile. Il principe, infatti, è stato ospite per due settimane in via San Martino, quando eravamo bambini, in Villa Nevill, dove la nostra mamma Assunta lavorava come cuoca e il papà Virgilio come giardiniere”.
Con queste poche parole, pubblicate su Instagram, i fratelli Lele ed Ezio Botter esprimono il loro dispiacere per la scomparsa del Principe e raccontano una pagina ai molti sconosciuti della storia asolana.
Verso la fine degli anni Sessanta il Duca di Edimburgo trascorse una quindicina di giorni ad Asolo, nella dimora dei conti di Nevill, una villa situata proprio dietro la chiesetta di San Martino.
I fratelli Botter vivevano nella dependance di tale villa e la visita del Principe Filippo è per loro un ricordo lontano che risale all’infanzia di cui sopravvivono vividi particolari, primo fra tutti le continue raccomandazioni dei loro genitori ad essere educati e discreti, a non disturbare quegli ospiti così importanti.
“Il Principe venne ad Asolo in autunno – afferma Lele – perché ricordo che mangiava le giuggiole appena raccolte in giardino”.
Conferma Ezio: “C’erano i cachi sull’albero, che stavano cominciando a cambiare colore, ma non erano ancora pronti. Io ero in giardino quando il principe si è avvicinato a me e, indicando l’albero, mi ha chiesto: “orange?”. Io ero piccolo, non parlavo l’inglese e non sapevo proprio come spiegargli che non erano arance, ma cachi”, dice sorridendo.
Nonostante il carattere discreto e riservato della visita, durante la permanenza di quell’ospite di eccezione, c’erano due carabinieri che sorvegliavano costantemente la villa.
Il Duca di Edimburgo passava molto tempo nella natura, nel giardino curato dal padre dei fratelli Botter o nel bosco poco distante. Nel giardino poi c’erano degli animali domestici e, racconta Ezio, che “una volta stava accarezzando i conigli e l’ho visto ritirare la mano di scatto perché un coniglio l’aveva morso”.
“Nostra mamma Assunta cucinava per la contessa Nevill e i suoi ospiti – continuano i fratelli – e noi eravamo spesso in cucina per assaggiare le pietanze gustose che preparava. Erano per lo più piatti tradizionali, come le lasagne, oppure dolci. Ma si trattava sempre di cose semplici, che i nobili inglesi e il Principe Filippo apprezzavano particolarmente”.
Entrambi concordano sulla nobiltà d’animo del Principe e della Contessa, affermando: “Erano molto gentili e umili, nonostante il loro rango. Per anni la Contessa Nevill ha mandato biglietti di auguri a nostra madre, a riprova del sentimento di genuina stima reciproca”.
Il legame tra il consorte della Regina Elisabetta e Lord Rupert Nevill era molto stretto. Lord Nevill, infatti, oltre a sedere nella camera dei Lord, era segretario privato e tesoriere del Principe Filippo.
A legarli era anche una profonda amicizia, poiché i Nevill erano amici d’infanzia della sovrana, tanto che la Regina Elisabetta e il principe Filippo sono padrini di due dei figli della coppia Nevill.
Racconta Lele: “La dimora dei Nevill divenne un importante punto di ritrovo per la comunità inglese residente ad Asolo, anche se i conti vi risiedevano quasi solo in estate”.
Tra gli ospiti abituali, i fratelli Botter ricordano Freya Stark, che li aveva soprannominati “i fratelli Nevill”, anche se – scherzano – “non siamo proprio sicuri che non intendesse “i fratelli devil”, diavoletti”.
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