Le risposte all’emergenza Covid19 per il settore vinicolo con il presidente Ugo Zamperoni del Consorzio Asolo Prosecco

Quando con i decreti delle scorse settimane tutto si è fermato, a soffrire nel territorio sono stati tutti gli ingranaggi della società, ma il settore vinicolo, che nella nostra zona è uno dei core business e uno dei settori più nevralgici da una parte all’altra del Piave, dall’ombra del Pizzoc fino alle distese del Montello, ha continuato a vedere portata avanti una percentuale di funzioni produttive, pur influenzate dalle limitazioni soprattutto legate all’esportazione.

A regolare queste bolle di produttività, sotto la pressione della nuova legge che l’emergenza dettava, i due consorzi di tutela, sulla sinistra del Piave il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e dalla destra l’Asolo Prosecco: questa dualità ha reso naturale che anche la gestione dell’emergenza differisse, nella parte esecutiva, per caratteristiche peculiari dei produttori e per le loro specifiche esigenze.

Il Consorzio Asolo Prosecco è oggi rappresentato dal presidente Ugo Zamperoni, che ha risposto in un’intervista scritta alle domande di Qdpnews.it, nel tentativo di raccontare come sia stata gestita fin dai primi momenti l’emergenza e quali direttive siano arrivate alle aziende della zona.

Quali sono state le prime scelte del Consorzio per tutelare i soci e le attività? Come si è evoluto in vostro pensiero dall’inizio dell’epidemia alla fine?

Abbiamo sempre cercato di rispettare tutte le indicazioni date dalle autorità competenti per contenere l’epidemia, e così pure i nostri soci – risponde Zamperoni – Le aziende del Consorzio stanno facendo del loro meglio per rispettare tutte le norme previste dai decreti del Governo. Molto dipende dalla struttura: le realtà più grandi avranno probabilmente meno difficoltà rispetto a quelle più piccole, a conduzione familiare. Si stanno però tutti impegnando per riorganizzarsi velocemente”.

Personalmente, come sta affrontando questa sfida? Siete fiduciosi nei confronti dei decreti?

Credo che il nostro Governo stia agendo nell’interesse di tutti. Cerchiamo di rispettare tutte le norme prescritte dai decreti, in cui siamo sicuramente fiduciosi. Personalmente cerco di rimanere a casa e di uscire solo in casi di estrema necessità, attenendomi alle disposizioni governative, che sono più che condivisibili. In questo momento così delicato la priorità è la tutela della salute di tutti, soprattutto dei più deboli. Quando i tempi saranno migliori, ripartiremo tutti assieme, più forti”.

Nonostante il congelamento generale, i media nazionali in questi giorni parlano di un avvaloramento del Prosecco doc negli Stati Uniti e in altri paesi dell’Europa. Crede che in questo senso venga prima la valorizzazione del prodotto o del territorio d’origine?

La nostra è una denominazione d’origine protetta e garantita, per cui l’aspetto territoriale è fondamentale. Il nostro Asolo Prosecco è uno dei dei simboli del territorio, in Italia e all’estero, ed è riconosciuto come tale. É uno dei doveri del Consorzio di Tutela, quindi, valorizzare il territorio e i suoi prodotti qui e oltre i confini nazionali, e tutelare la produzione di tutti i soci, dal più piccolo al più grande”.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Consorzio Asolo Prosecco).
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