Non uno sportello, ma uno “Spazio lavoro”: questo il concetto al centro dell’iniziativa, siglata e finanziata per oltre trentatremila euro dalle amministrazioni di Asolo, Fonte e Maser.
Il servizio, già attivo, è stato presentato nei giorni scorsi nella sede di Fondazione Opera Montegrappa, che si è aggiudicata l’affidamento del progetto attraverso MEPA. “Spazio lavoro” si occupa di accompagnare i residenti disoccupati di questi tre Comuni verso le aziende del territorio (che hanno grande necessità di personale), ma anche in una fase preliminare, potremmo dire di orientamento, attraverso stage, corsi di formazione, tutoraggio e tutto ciò che serve per reintrodursi nel mondo del lavoro.
La novità rispetto agli sportelli sta nelle modalità, che mirano a costruire una consulenza individuale: il candidato viene affiancato nel prepararsi al colloquio, nel redigere il curriculum, nel cercare attivamente un’occupazione. I servizi sociali dei Comuni coinvolti, rappresentati anche dagli assessori Andrea Canil (per Asolo) e Anna Paola Mazzarolo (per Fonte) oltre al sindaco di Maser Claudia Benedos, si sono posti l’obiettivo di mettere al centro della propria attenzione i giovani e le donne, in particolare quelle che, dopo aver trascorso un periodo a casa, magari per i figli, vogliono rimettersi a lavorare.
Come ha spiegato Renato Borsoi, per il cittadino, la modalità di attivazione è semplice: basta inviare un messaggio al 392 5626593, o inviare una mail a spaziolavoroafm@gmail.com per venire poi ricontattati, organizzando poi un colloquio di persona al CFP di Fonte Alto (il giovedì mattina), ad Asolo oppure a Maser (solo su appuntamento).
Per persone in difficoltà o aziende diffidenti esiste anche la possibilità di ottenere un tirocinio finanziato dai Comuni per tre o sei mesi, anche se a questo si collega un’attenta analisi del candidato anche nella sua situazione economica: “Devono essere persone attive e ci faremo garantire un riscontro oggettivo su quello che portano avanti. Non ci faremo prendere in giro” è stato spiegato dai referenti.
Per i ragazzi saranno importanti specialmente le esperienze di gruppo: ad Asolo, per esempio, affiancare i giovani ad altri giovani consente di far emergere la necessità per ognuno di loro di capire da che parte andare. La collettività, come insegna il CFP di Fonte, fa emergere il bisogno di aiutarsi a vicenda.
“Il progetto Spazio-Lavoro vuole essere un servizio rinnovato per rispondere alle esigenze dei cittadini più fragili e un modo per il Comune di avvicinarsi e stare vicino alle situazioni più precarie. – spiega Anna Paola Mazzarolo, assessore del Comune di Fonte – Penso, per esempio, a quelle donne che hanno dedicato tanti anni alla famiglia e poi vogliono tornare a lavorare oppure ai ragazzi che si trovano disorientati una volta approdati nel mondo del lavoro. Confido che questo progetto diventi più ampio e coinvolga una platea sempre più vasta”.
“Maser è ben disponibile e anzi contenta di trovare in Asolo e Fonte la volontà di collaborare su questi fronti – commenta il sindaco Claudia Benedos, che ha anche considerato di come un tempo questi servizi per cercare un’occupazione non esistessero affatto. – Il Comune è l’istituzione più vicina ai cittadini, ma ha anche lo svantaggio di avere risorse limitate. Non potevamo fare di meglio anche per le nostre aziende, che a Maser non sono poche. Dai dati sono meno. Mi auguro davvero sia un successo”.
“È fondamentale ragionare come un territorio unito e fare rete – ha spiegato Andrea Canil assessore ai Servizi sociali Comune di Asolo -, in modo da valorizzare l’esperienza di ognuno e creare valore per la nostra comunità locale. L’offrire ai nostri cittadini un’esperienza completa e integrata per l’inserimento lavorativo è stata pensato in un’ottica diversa, non come sportello ma come spazio”.
“La nostra scuola ha contatti con oltre mille aziende – ha spiegato il direttore di Fondazione Andrea Mangano – Questa collaborazione ha un riverbero positivo anche sui nostri allievi e sulla possibilità di collocamenti sul territorio anche grazie alla consulenza individuale. È un concatenato virtuosismo. “Nella nostra Scuola di Formazione Professionale corsi serali rivolti agli adulti che spaziano dalla contabilità al marketing, dalla formazione di operatori alla saldatura, agli operatori sociosanitari. Ma ci siamo spinti anche oltre i confini di questo territorio, coinvolgendo la Casa Circondariale di Santa Bona in un progetto di formazione professionale (qui l’articolo relativo). Recentemente, uno dei carcerati ci ha scritto una lettera per ringraziarci del fatto che rimettersi in gioco ha ridato dignità alla sua vita”.
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