La Diocesi di Belluno – Feltre e il mondo delle comunicazioni sociali del Veneto sono in lutto per la scomparsa di don Lorenzo Dell’Andrea, 93 anni, sacerdote, insegnante e giornalista di grande competenza e riconosciuto valore.
Come annunciato dalla diocesi bellunese, don Lorenzo era stato ricoverato martedì 5 marzo sera a seguito di una caduta in casa, era stato dimesso e portato in Casa Padre Kolbe a Pedavena, nella speranza che potesse rimettersi. Poi l’aggravamento delle condizioni e il decesso mercoledì sera, “alla fine di una intraprendente vicenda terrena”.
Classe 1930, era originario di Selva di Cadore ed era prossimo al 70esimo anniversario di sacerdozio, essendo stato ordinato a Santa Giustina nel luglio 1954. Laureato in Lettere antiche, fu apprezzato insegnante di latino al Liceo Lollino di Belluno, e poi anche di religione all’istituto Calvi del capoluogo.
Don Dell’Andrea è ricordato in particolare per il suo incarico trentennale come direttore del settimanale diocesano bellunese “L’Amico del Popolo” (1962-1992), e per essere stato nel 1966 tra i fondatori della Fisc, la Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici.
Nel 2016 l’Ordine dei giornalisti del Veneto gli conferì il premio alla carriera, descrivendolo come un “pioniere del giornalismo radio-televisivo in un’area geografica, quella del Bellunese, ricca di valli e di montagne, e quindi particolarmente difficile anche sotto il profilo tecnico e infrastrutturale”.
Sempre all’àmbito della comunicazione si fa risalire l’incarico di primo direttore nel 1976 di Radio Piave, oggi la più antica tra le radio della provincia ancora in attività; ancora, il ruolo di responsabile e poi amministratore delegato della Tipografia Piave; infine, l’iniziativa di ridare vita all’emittente locale Telebelluno.
“Rimane l’immagine di un grande “condottiero” – ricordano dalla diocesi -, fu presidente dell’Unitalsi e dell’Opera diocesana Pellegrinaggi, consulente ecclesiastico del CTG; guidò innumerevoli pellegrinaggi in Terra Santa e a Lourdes. Fu artefice della ristrutturazione del Centro Giovanni XXIII, guida dell’Opera diocesana San Martino Vescovo e fondatore del CSI (Centro sportivo italiano) a Belluno”.
“Ne viene il ritratto di un prete che amava indossare la cravatta – proseguono – perché voleva portare la sua convinzione di fede in ogni ambiente, anche laddove l’abito clericale poteva erigere un muro di diffidenza. Attualmente era il decano dei giornalisti bellunesi”.
“Un prete pienamente inserito nel mondo delle comunicazioni, per le quali seppe intuire e anticipare le novità emergenti – conclude la diocesi -. Seppe tenersi a lungo aggiornato, intuendo le novità che portavano i media dai caratteri mobili alle possibilità del web. Lascia di sé un grande ricordo, anche del suo «animo sacerdotale e di una nascosta umanità», come riferisce un confratello”.
Il cordoglio di Zaia e Padrin
Il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin lo ricorda come un “pastore attento al territorio, giornalista e informatore equilibrato, grande appassionato delle tradizioni locali”: “Il Bellunese perde una figura importante che ha dato tanto alle nostre comunità. Ha segnato profondamente il mondo dell’informazione locale e si è impegnato a lungo nella tutela e nella trasmissione delle tradizioni ladine. Ai suoi famigliari e a tutti coloro che hanno apprezzato il suo lavoro attento e accurato l’abbraccio mio e dell’intero consiglio provinciale”.
Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è unito al cordoglio per la notizia della scomparsa di don Lorenzo Dell’Andrea. “Ha saputo concretizzare la visione di unire le comunità delle nostre Terre Alte con un’informazione puntuale che partisse dal quel sentimento religioso che è uno dei caratteri più identitari delle nostre Dolomiti; questo in anni non così vicini, quando le distanze tra una valle e l’altra, nelle aree alpine, erano ancora un ostacolo”.
“In don Lorenzo Dell’Andrea – conclude Zaia – il carattere del sacerdote, dell’insegnante e del giornalista si sono fusi nella missione di un uomo di chiesa, innamorato della sua terra. Riunite insieme tutte le iniziative e i progetti di valore religioso, editoriale e sociale che lo hanno visto protagonista in una lunga vita, di lui rimarrà questo ricordo”.
Il funerale sarà celebrato in Cattedrale a Belluno lunedì 11 marzo alle ore 10.30; la salma verrà poi tumulata nel cimitero di Prade, nella cappella dei canonici. Chi lo desidera, potrà onorare la salma nel pomeriggio di domenica 10 marzo, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 nella chiesa di San Pietro al Seminario di Belluno.
(Foto: per concessione della Diocesi di Belluno – Feltre).
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