Dal mese di giugno, i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Belluno hanno intensificato l’azione di controllo economico del territorio, nell’àmbito di una specifica campagna (le cosiddette “Vacanze sicure”) volta ad assicurare il contrasto ai diversi fenomeni illeciti potenzialmente rilevabili in provincia per la stagione estiva.
In attuazione del dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti, le Fiamme Gialle bellunesi, in collaborazione con unità cinofile antidroga del Gruppo di Tessera, hanno svolto un’azione di contrasto al traffico e uso di sostanze stupefacenti, procedendo al sequestro di 12 grammi di hashish ed alla segnalazione all’Autorità Prefettizia di due persone per uso personale di sostanza stupefacente.
All’esito dei controlli operati su circa 150 persone è stato possibile, grazie al fiuto dei cani antidroga “Gerry” e “Deep”, rilevare nella Stazione ferroviaria di Belluno (in foto), nonché nel limitrofo terminal delle linee urbane ed extraurbane degli autobus, la presenza di un minorenne, residente in provincia, che aveva la disponibilità di una sigaretta confezionata con la sostanza stupefacente; rilevare, nel lago di Santa Croce, la presenza di un maggiorenne residente fuori provincia che deteneva la sostanza stupefacente all’interno di una custodia di materiale plastico; rinvenire, in tre distinti punti del centro storico di Belluno, stupefacente contenuto in alcuni contenitori di cellophane/carta, occultato in spazi erbosi, cestini dei rifiuti e persino intercapedini di colonne di edifici cittadini.
L’azione di contrasto al lavoro sommerso, invece, ha focalizzato l’attenzione sul contrasto a fenomeni illeciti riconducibili a un rapporto di lavoro non dichiarato (il cosiddetto “lavoro nero”), ovvero a situazioni di regolarità soltanto formali a fronte di un salario e/o di condizioni lavorative diverse da quelle contrattualizzate (il cosiddetto “lavoro irregolare”).
In tale contesto, sono stati scoperti 9 lavoratori in nero e/o irregolari, sanzionando 6 datori di lavoro per il loro illecito impiego, pari a un terzo di quelli controllati.
In particolare, si sono potuti appurare casi in cui il datore di lavoro non aveva regolarizzato la posizione INPS e/o INAIL dei dipendenti, oppure aveva proceduto all’infedele registrazione dei dati obbligatori nel Libro Unico del Lavoro o, ancora, non aveva proceduto ad operare e a versare le ritenute sui redditi di lavoro dipendente.
Al fine, poi, di salvaguardare il consumatore finale, il quale, spesso, acquista merce nella convinzione che i prodotti siano sicuri e certificati, e al contempo tutelare il mercato dalla diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza imposti dalle Leggi europee e nazionali, sono stati avviati specifici controlli sulla commercializzazione di prodotti maggiormente a rischio, conclusisi con la contestazione di irregolarità nel 33% dei casi, portando al sequestro di 36 paia di occhiali (da sole e da vista) non sicuri, in quanto privi dell’etichettatura CE prevista, in attuazione del dispositivo operativo di contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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