Partito nel pomeriggio di ieri, per andare a fotografare il tramonto sulle Torri del Camp, Loris De Barba, 71enne di Limana (Belluno), la sera non è rientrato e la moglie, preoccupata, si è rivolta a un amico e soccorritore di Belluno verso le 23, che ha allertato il Soccorso alpino di Agordo.
Dopo aver verificato che la macchina dell’uomo (esperto alpinista, profondo conoscitore delle montagne bellunesi e stimato fotografo) fosse ancora parcheggiata a Malga Framont, i soccorritori di Agordo, assieme al collega bellunese, sono risaliti dove il sentiero dell’Alta Via incrocia il rientro della Ferrata e la traccia che sale alle Torri.
Dopo aver perlustrato la parte bassa sotto le pareti e avere raggiunto la cengia mediana, una squadra ha proseguito il controllo della cengia stessa: una squadra si è avviata verso il Campanile degli Zoldani, l’ultima si è diretta invece verso la forcella che divide la seconda e la terza torre.
Superata la forcella, una volta arrivati sotto la Seconda Torre di Camp, attorno alle 3, i soccorritori hanno individuato il corpo dell’uomo, una ventina di metri più in basso rispetto allla traccia, a 2.300 metri di quota.
Dopo essersi calati e averne purtroppo verificate le condizioni, i soccorritori si sono riuniti e poi sono rientrati al vicino Rifugio Carestiato, dove hanno atteso le prime luci, per poi tornare al campo base a Malga Framont.
Da lì in 4 sono stati imbarcati su Falco 2, in supporto alle operazioni.
L’elicottero li ha quindi trasportati in quota e lasciati assieme al tecnico di elisoccorso, per poi procedere con un verricello al recupero e al trasporto a valle della salma.
Probabilmente l’alpinista si trovava in cima alla seconda torre, non si sa se in fase di salita o discesa, con tutto il materiale fotografico nello zaino, quando è scivolato sopra una parete verticale, perdendo la vita e fermandosi una cinquantina di metri più sotto, prima di un salto di roccia.
A seguito della notizia della scomparsa, il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin ha voluto esprimere il proprio cordoglio.
“La montagna non è buona o cattiva, ma oggi ci ha tolto una persona cara, un alpinista, un avventuriero, un fotografo dall’animo poetico – così Padrin ricorda Loris De Barba, alpinista, fotografo, appassionato di sci alpinismo e vincitore del premio Pelmo d’Oro nel 2022 – La passione per la montagna era uno dei tratti distintivi di Loris De Barba, e ricordo ancora la forte emozione con cui ha ritirato il Pelmo d’Oro, a Vigo di Cadore”.
“Un’emozione che tradiva la genuinità e l’umiltà profonda tipica delle genti di montagna, tipica di chi le terre alte le vive, le conosce e sa esplorarle – le sue parole – Un pensiero d’affetto da parte mia e dell’intero consiglio provinciale ai familiari di Loris e ai tanti che hanno potuto apprezzarne le doti umane e i valori di montanaro”.
(Autore: redazione Qdpnews.it)
(Foto: Soccorso Alpino e Speleologico Veneto)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata