Prima edizione della rassegna letteraria “San Vito Legge”: la narrativa di viaggio e il tema della montagna al centro degli incontri con autori veneti

“Sono felice di esserci stata, pensavo fosse una semplice presentazione del libro, ma è stata molto di più”. Lo dice una signora fra il pubblico, a fine serata, riassumendo in parole semplici l’entusiasmo e lo spirito con cui la comunità di San Vito di Cadore ha accolto la prima edizione di “San Vito Legge”, rassegna letteraria di viaggio legata alla narrativa di montagna.   

Dopo i primi due appuntamenti estivi del 23 luglio e del 3 settembre con gli autori Alessandro Marzo Magno (“Venezia: una storia di mare e di terra”) e Pier Alvise Zorzi (“Storia Spregiudicata di Venezia”) ieri sera, 1 ottobre, la sala congressi del Comune ha ospitato l’incontro con Claudio Ronco, autore di “Echi dalle Montagne. Storie che la natura racconta” (Mazzanti Libri) introdotto da Giuseppina Manegus, coordinatrice dell’evento. 

Claudio Ronco è un “uomo di montagna” nato sull’Altopiano di Asiago, ma è prima di tutto un medico e nefrologo di fama internazionale con oltre 1.500 pubblicazioni scientifiche alle spalle. Sua l’invenzione del Carpe Diem, una macchina per la dialisi dei bimbi appena nati (invenzione brevettata ma non registrata per scelta). Dopo la scoperta della narrativa Ronco pubblica “Le ombre della luna” (Mazzanti Libri) e “Una Sera al Bar” (Mazzanti Libri) nato dopo l’incontro con Cipriani e incentrato sul tema dell’accoglienza, in tutte le sue declinazioni. 

In piena pandemia, a novembre 2021, è la volta di “Echi dalle Montagne. Storie che la natura racconta” articolato in 23 racconti densi di suggestioni. La metafora dell’eco offre spunti per raccontare il paesaggio montano con sguardo intimo e attento, focalizzandosi sulle immagini suscitate dalla bellezza sublime della montagna. Non ci si sofferma solo sulle Alpi italiane, il libro porta il lettore fino in Scozia, Stati Uniti e Australia proponendo una riflessione sulle domande “ultime” dell’uomo, dalla ricerca di sé stessi e della felicità che nel caso di Ronco si traduce nel dare all’altro, in uno sforzo continuo rivolto al bene. Storia, memoria ancestrale e fantasia si mescolano lasciando emergere sottotraccia lo sguardo scientifico dell’autore (professore all’Università di Padova e per anni primario di nefrologia all’ospedale San Bortolo di Vicenza). A fare breccia nel cuore del pubblico locale, primo destinatario della rassegna, i temi della comunità montana che fa i conti con lo spopolamento, la disgregazione del tessuto sociale e la perdita di quel patrimonio di saperi e usanze che sono il collante dei borghi cadorini, e non solo.

Temi trasversali che fanno di “San Vito Legge” – per ricollegarsi alla signora del pubblico – molto più di una rassegna letteraria “nata come scommessa” per Giovanni Cautiero, consigliere comunale con delega agli eventi e organizzatore della manifestazione.

“Abbiamo portato a San Vito la letteratura di viaggio legandoci ai nostri luoghi attraverso le voci di autori dai contesti più disparati – afferma Cautiero -. L’affluenza e l’entusiasmo con cui è stata accolta ci ricordano l’importanza di offrire alla cittadinanza momenti di incontro culturale anche al di fuori della stagione turistica, quando molti sono impegnati con il lavoro. Noi ci crediamo e così i nostri partner (l’evento è patrocinato dalla Regione Veneto e finanziato da Confindustria e Banca Prealpi SanBiagio), tanto che stiamo già pensando all’edizione 2023”. 

“San Vito Legge” proseguirà fino a fine anno con altri due appuntamenti. Il 15 ottobre è in programma l’incontro con Sergio Frigo, attuale presidente del premio “Mario Rigoni Stern”, autore di “I Luoghi degli Scrittori Veneti” (Mazzanti Libri), ma anche di “I luoghi di Mario Rigoni Stern (Mazzanti Libri) e di “I luoghi degli scrittori tra Piave e Tagliamento. Hemingway, Nievo, Noventa, Parise” (Mazzanti Libri). La rassegna terminerà il 28 dicembre con la presentazione del libro di Elena Dak, “Brina e il Buio”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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