Colonia Eni di Borca, la Provincia fiduciosa sul recupero. Padrin: “E’ il mio sogno per il 2024”

Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin

“Se la montagna bellunese vuole crescere e coltivare la vocazione turistica, deve avere servizi e strutture adeguate, deve puntare all’accoglienza di qualità. In questo senso, la rigenerazione della vecchia colonia Eni è un sogno e insieme una speranza che nutro per il 2024″.

Lo ha detto nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, intervenendo alla cerimonia per i 60 anni dell’Hotel Boite a Borca di Cadore.

L’albergo venne realizzato a partire dal 1961 e aperto nel Natale 1963. Fa parte del complesso voluto da Enrico Mattei e progettato da Edoardo Gellner sotto le pendici del monte Antelao, come parte di welfare per i dipendenti Eni-Agip. È una delle poche strutture (assieme alle villette) tuttora utilizzate, mentre rimane chiusa la vecchia colonia pensata per i figli dei lavoratori e attiva fino agli anni ’90.

Subito dopo l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano – Cortina, la Provincia aveva spinto per il recupero della colonia come sede del villaggio olimpico. Nell’estate 2021 il presidente Padrin visitò il complesso edilizio insieme al ministro Federico D’Incà.

“Oggi credo ancora fortemente nella rigenerazione di questo luogo – sottolinea il presidente della Provincia. – L’amministrazione provinciale, anche grazie a fondi regionali, ha investito molto nella mitigazione del rischio idrogeologico sull’Antelao, in particolare con la realizzazione di una briglia selettiva e di un canalone di dissipazione dell’acqua, così da ridurre fortemente il pericolo di colate detritiche. E ha sempre cercato di fare da facilitatore nel dialogo tra istituzioni e proprietà della vecchia colonia”.

“Oggi credo nel recupero di questa struttura, che come è stato detto più volte costituisce la sintesi tra ingegno e bellezza, tra l’idea visionaria di Enrico Mattei e l’incredibile capacità di Gellner. Il Cadore ha qui un patrimonio storico e architettonico senza pari, che va rigenerato. Penso ad esempio all’edilizia sociale, per dare risposte concrete alla manodopera che ci manca e che non riesce a trovare sistemazioni se arriva da fuori. Penso a un incubatore di start-up. Ma penso anche a possibili Academy per gli sport invernali, vista la vicinanza geografica a Cortina e temporale ai Giochi olimpici. Penso proprio che la rigenerazione della colonia possa essere uno degli esempi di Legacy che le Olimpiadi sono chiamate a lasciarci in eredità” conclude.

Questo il servizio che lo scorso marzo Qdpnews.it dedicò al rilancio del “Villaggio olimpico Eni”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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