Nel segno di Tina Merlin, la cronista del Vajont, la voce dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.
È la giornalista bellunese, penna dell’Unità, la figura scelta per il primo concorso nazionale curato dalla Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana), in collaborazione con la Fondazione Vajont, i Comuni di Longarone e Borgo Valbelluna, e l’associazione culturale Tina Merlin, dedicato al giornalismo d’inchiesta sui territori e presentato a Belluno, a Palazzo Piloni, sede della Provincia.
“È la prima volta che la Fnsi organizza un premio e ha scelto la figura di Tina Merlin per dare un senso profondo a quello che deve essere il lavoro del sindacato: occuparsi di lavoro e di diritti sociali – ha spiegato Alessandra Costante, segretaria nazionale Fnsi. – Tina Merlin, oggi spesso sconosciuta, si è occupata di ambiente, di diritti, di lavoro, di tutto quello che incarna la nostra Costituzione repubblicana. E lo ha fatto andando sul campo per vedere quello che succedeva. Ha guardato con gli occhi e con il cuore, come direbbe oggi Papa Francesco”.
Il premio si intitola proprio “Dov’è Tina Merlin oggi?” ed è rivolto a giornaliste e giornalisti iscritti all’Ordine che attraverso il loro lavoro d’inchiesta sui territori abbiano fatto emergere i temi del lavoro e dei diritti. Saranno ammessi a partecipare tutti i format (carta stampata, tv, radio, servizi web e podcast), prodotti dal 1° gennaio a metà novembre 2023. Il bando sarà perfezionato nei prossimi giorni e lanciato subito dopo Ferragosto. La premiazione si terrà a dicembre, a Longarone, e costituirà la chiusura delle celebrazioni del 60° anniversario del Vajont.
“Questo premio vuole essere il riconoscimento all’attività, spesso silenziosa e non riconosciuta, di tante colleghe e di tanti colleghi. Tina Merlin è una figura quanto mai attuale, perché con il suo giornalismo d’inchiesta è la dimostrazione che il lavoro di qualità, le notizie originali, sono possibili solo con il giornalista in carne e ossa, ed un valore aggiunto oggi che parliamo di intelligenza artificiale – ha sottolineato Costante – L’unico anticorpo, l’unico antidoto all’invasione dell’intelligenza artificiale nelle redazioni è l’inchiesta fatta di approfondimento”.
L’idea del concorso è partita dal Veneto, dalla terra di Tina Merlin. A proporla è stata Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato giornalisti Veneto e componente della giunta nazionale Fnsi.
“Tina Merlin è sconosciuta fuori dal Veneto, abbiamo il dovere di farla diventare memoria collettiva nella storia del giornalismo accanto ad altri grandi nomi – ha detto Andolfatto -. La premiazione di Longarone sarà anche un’occasione di dibattito sui temi proposti e stiamo cercando delle figure di riferimento per farlo diventare momento di discussione di alto livello”.
“La premiazione rientrerà nel calendario degli eventi di Longarone per il 60° del Vajont – ha concluso il presidente della Provincia e sindaco di Longarone, Roberto Padrin -. Credo che oggi, valorizzare Tina Merlin e il suo ruolo nel cercare di raccontare la verità dalla costruzione della diga in avanti, sia un messaggio imprescindibile sul valore del giornalismo e sul senso civico che ognuno deve avere per prevenire le grandi sciagure causate dall’uomo e dal desiderio di profitto che va oltre le leggi della natura“.
(Foto: Wikipedia).
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