Il bellunese Loris Maoret e il suo cane Kira a Ischia per cercare i dispersi: “Situazione drammatica, ci sono sassi grandi come case”

Stava prendendo parte ad un’esercitazione nazionale del Soccorso alpino nel campo macerie di Povegliano quando è arrivata la chiamata. E così in poche ore Loris Maoret e il suo cane Kira, un pastore tedesco di 7 anni, si sono trovati catapultati – anzi elitrasportati – nel bel mezzo del disastro di Ischia.

“Domenica hanno chiesto la mia disponibilità a partire – spiega Loris, che fa parte dell’Unità cinofila del Soccorso alpino del Veneto – e così assieme al mio cane siamo saliti in un elicottero della Polizia di Stato e siamo arrivati ad Ischia in poche ore. Più precisamente nel comune di Casamicciola, la zona maggiormente colpita”.

Gli scenari in cui Loris, residente a San Gregorio nelle Alpi in provincia di Belluno, si è trovato ad operare sono drammatici: “Qui è un bel disastro – spiega – nella parte più alta, dove sono state distrutte le prime abitazioni, ci sono dei sassi che sono grandi come le case. C’è fango ovunque, ci sono dei posti dove ci sono 40 centimetri e affondi fino a metà gamba e posti dove il fango è alto metri”.

Il compito di Loris e Kira è quello di bonificare (fino ad ora senza esiti) la zona alta della frana mentre altre unità cinofile della Guardia di finanza cercano le persone che sono ancora sotto l’alto strato di fango. Ad oggi il bilancio della frana avvenuta nell’isola è drammatico: 8 le persone morte (tra cui un bambino di soli 21 giorni) mentre i dispersi sono ancora 4. 

“Fino ad ora mi ero sempre occupato di ricerca persone nelle valanghe – continua – non avevo mai fatto eventi di questo genere”. 

“La cosa che più mi ha colpito – conclude – è stata l’accoglienza della gente. Sono stati tutti disponibili fin dal mio arrivo. Ho visto delle scene che mai dimenticherò e che mi hanno stupito. Ho visto ragazzini con gli stivali che andavano in cerca di badili per poter dare una mano”.

I giovani che aiutano nei momenti di difficoltà e che i soccorritori molto spesso soprannominano “angeli del fango” non sono un fenomeno avvenuto solamente ad Ischia.

Queste scene hanno colpito anche i volontari della Protezione civile regionale del Veneto arrivati nelle Marche per prestare soccorso dopo l’alluvione avvenuta a settembre (qui l’articolo).

(Foto: per concessione di Loris Maoret).
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