In Provincia il punto sul 2023. Padrin: “Sulle Olimpiadi bisogna accelerare. Trasporto pubblico e rifiuti le criticità”

Il presidente della Provincia Padrin

Davanti allo staff della Provincia, il presidente Roberto Padrin ha voluto fare un brindisi natalizio, forse l’ultimo della sua presidenza, al 2024 e alla corsa per la Cortina del 2026: il nuovo anno dovrà vedere, a detta sua, “un’accelerata”, specie nel mostrare anche nel concreto, nei fatti, i colori di un’atmosfera olimpica degna del suo nome.

Il 2023 per la Provincia di Belluno, invece, è stato definito un anno di ripartenza, con una progressiva ripresa dal periodo pandemico sotto vari punti di vista, ma anche con il ripresentarsi di ostinate problematiche davanti alle quali, secondo Padrin, sarà necessario fare anche delle scelte difficili: la mobilità pubblica su ruota, ovvero Dolomitibus, e la questione della gestione dei rifiuti.

Prima di tutto, parlando della Provincia di Belluno, è bene parlare di viabilità e di difesa del suolo pubblico: “In quest’anno siamo riusciti a chiudere il cerchio sulla riqualificazione delle strade, attraverso le convenzioni con l’Anas e con Veneto Strade che ci consentono di recuperare 6,2 milioni di euro dagli anni pregressi – ha spiegato Padrin, – Seguendo le direttive nazionali, abbiamo presentato progetti per 9,5 milioni di euro per la messa in sicurezza di ponti e viadotti”.

È stata citata anche la recente variante per Ammon a Ponte nelle Alpi, oltre ai tanti progetti di riqualificazione in occasione delle Olimpiadi, compresi la Val di Zoldo, il palaghiaccio, la circonvallazione di Cortina e l’elettrificazione della rete ferroviaria.

Tra le operazioni più impegnative di messa in sicurezza delle infrastrutture c’è il consolidamento del canalone di Cancia a Borca di Cadore (con 1,4 milioni di euro), le urgenze risolte di Borca, Rocca Pietore, Passo Tre Croci, la realizzazione dei paramassi a Paluch (Taibon) e la messa in sicurezza di Giaroni ad Arsiè oltre agli studi sui tanti altri dissesti che caratterizzano l’area dolomitica. Fa parte di questo impegno anche l’investimento nel Centro Coordinamento Soccorsi (CCS).

Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin

Padrin ha sottolineato quanto portato avanti per l’edilizia scolastica, con la partenza dei lavori del Pnrr e la conclusione delle palestre di Vellai e di Feltre: “Nel giro di pochi anni in Provincia di Belluno avremo scuole nuove e riqualificate”.

Alle Unioni Montane quest’anno sono stati riservati a bilancio due milioni di euro, con una sburocratizzazione della gestione interna dei processi di spesa per agevolare anche il tessuto economico del bellunese. Belluno sarebbe anche una delle cinque province italiane selezionate dal Mef per introdurre la digitalizzazione dei pagamenti.

Anche flora e fauna sono stati elementi importanti per la Provincia di Belluno: tra i temi che sono stati affrontati c’è il controllo dei corvidi, lo studio del camoscio sul Monte Grappa e la riqualificazione dei centri ittiogenici, con investimenti da un milione e mezzo di euro. “Abbiamo assunto nuovi agenti di Polizia provinciale e confidiamo che il 2024 possa essere un anno di risposte anche per la questione del lupo, poiché abbiamo notato un’apertura anche in UE su questo fronte, verso i nostri allevatori”.

Per quanto riguarda il turismo, la Provincia ha stanziato 221 mila euro per bandi per agriturismi, due milioni e mezzo per il Fondo Grandi Eventi e varie iniziative come Casa Sanremo, il passaggio di Dolomiti Bellunesi a Fondazione e la presentazione al BiT di Milano. Ha sostenuto il potenziamento degli impianti di risalita in Val di Zoldo, le piste di fondo a Falcade e il comprensorio di Cortina.

Il presidente Padrin, ringraziando anche Wanda Antoniazzi, Pierantonio Zanchetta e Flavia Monego (delegata alle Pari Opportunità) ha aggiunto: “Quando qualcuno, parlando delle Olimpiadi, dice che questa Provincia non ha funzionato sbaglia. Dal 2017, ma ancora prima dal 2014, siamo sempre riusciti ad amministrare in sinergia, anche confrontandoci in maniera accesa ma apartitica”.

Il presidente Padrin parla allo staff della Provincia

I punti più critici citati da Padrin riguardano le partecipate: “Abbiamo cercato di garantire il trasporto scolastico e quello delle nostre imprese. Purtroppo, abbiamo dovuto penalizzare territori periferici, compresa la città di Belluno, per la carenza di autisti”. Un’altra questione riguarda la gestione dei rifiuti e l’impianto del Maserot, a Santa Giustina, che secondo la Provincia sarebbe un’opportunità per mantenere all’interno lo smaltimento dei rifiuti umidi, ma che necessiterebbe (per essere più conveniente) di un’utenza maggiore.

Tra i punti “grigi” c’è il bilancio finale di Longarone Fiere, che segna ottimi risultati dal punto di vista fieristico, con un ottimo successo per Agrimont e Arredamont, ma che ancora non riesce a togliere il meno dal bilancio complessivo a causa dei mutui accesi durante la pandemia e in occasione dell’acquisto della struttura. La notizia positiva, che rende ottimista anche la Provincia, è che Longarone Fiere sta diversificando la propria attività ospitando anche cene aziendali ed eventi minori.

Aspetti positivi da una parte, qualche neo dall’altra, ma anche un sogno: quello della Colonia Eni di Borca di Cadore, esclusa dall’opportunità delle Olimpiadi ma ancora capace di diventare un’opportunità per la Val Boite e per il territorio bellunese per intero.

(Foto: Qdpnews.it).
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