Era la sera del 9 ottobre 1963 e Gino Mazzorana era a letto nella sua casa di Longarone assieme ai genitori e al fratello quando la frana si staccò dal monte Toc e l’onda che ne derivò rase al suolo il fondovalle provocando la morte di quasi duemila persone, 487 delle quali di età inferiore a 15 anni.
“Ho fatto un volo di 300 metri assieme al letto – racconta Mazzorana – mi hanno trovato sotto il municipio”.
A soccorrere Mazzorana, che all’epoca aveva solo 10 anni, fu Feliciano Antoniazzi, oggi residente ad Arzignano (Vicenza), e che all’epoca della tragedia era in servizio militare a Belluno. “Il giorno prima Feliciano era lungo il Piave – continua Mazzorana – alle nove se ne sono andati, giusto in tempo, e a mezzanotte sono stati richiamati a Longarone per prestare soccorso”.
Lunedì scorso Gino Mazzorana e Feliciano Antoniazzi, a 60 anni dalla tragedia, si sono ritrovati a Longarone (in foto) e così il soccorritore ha potuto raccontare quegli attimi drammatici, molto probabilmente rinfrancati dal ritrovamento di un bambino ancora in vita: “Io non ricordo nulla di quella sera – spiega Mazzorana – neppure chi mi ha salvato. Sono comunque riconoscente a questa persona e a tutti i soccorritori che hanno aiutato dopo la tragedia“.
Proprio per rendere onore ai soccorritori, in occasione del 60esimo anniversario della tragedia verrà dedicata loro una via nella zona Malcom di Longarone.
(Foto: per gentile concessione di Massimo Mignoli).
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