L’associazione culturale Greenaccord ha organizzato lo scorso fine settimana un convegno sul tema “Riabitare la montagna. Transizione ecologica, cammini e un prete di montagna” nel Centro Papa Luciani a Santa Giustina (Belluno) che si è sviluppato lungo tre giornate, dal 15 al 17 luglio, weekend di una delle estati più calde degli ultimi anni.
La prima sessione, venerdì pomeriggio, è stata incentrata sul tema del “Papa del sorriso” Albino Luciani, e su “la montagna e la conversione ecologica” e moderata da Antonio Preziosi, direttore di Rai Parlamento.
Dopo la tragedia avvenuta sulla Marmolada domenica 3 luglio, come affermato dal presidente dell’associazione culturale di ispirazione cristiana Alfonso Cauteruccio, si è voluto ricordare l’importanza di tale territorio che troppo spesso viene dimenticato, e ribadire quanto sia fondamentale tutelarlo e riabitarlo.
Per rendere possibile ciò il sindaco di Canale D’Agordo e presidente della Fondazione Papa Luciani Onlus Flavio Colcergnan ha proposto di aumentare il numero di esercizi e di servizi fondamentali, soprattutto per le persone anziane che, raggiunta una certa età, vengono costrette da forze maggiori a trasferirsi a valle così da poter accedere ad ospedali e ad altri centri di diversa natura.
“Sulla Bibbia Dio sceglie spesso la montagna per parlare al suo popolo”: così don Davide Fiocco, direttore del Centro Papa Luciani, ha spiegato quanto in tale ambiente sia possibile entrare in contatto con la natura e comprendere l’importanza delle piccole cose.
Proprio Papa Albino Luciani, che sarà beatificato in piazza San Pietro il prossimo 4 settembre, con il suo amore per la comunicazione e la conoscenza, in soli 34 giorni, incantò il mondo. Così ha affermato Renato Marangoni, vescovo di Belluno e Feltre, diocesi natìa di Giovanni Paolo I: “Lo sento e percepisco la sua presenza ogni giorno in questi luoghi. E’ stata la sua esperienza e la sua semplicità a renderlo così vero e apprezzato nonostante un pontificato, purtroppo, breve“.
Esiste un supporto per fare avvicinare i più giovani ai monti? Secondo il museologo Maurizio Vanni la tecnologia faciliterebbe l’accesso alle meraviglie dei musei e dei monti non solo ai residenti del luogo ma anche ai turisti.
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