Scuole alla scoperta della fauna ittica

Attenti alle spiegazioni e meravigliati nel toccare con mano – letteralmente – un luccio, il pesce più affascinante del lago di Santa Croce. Gli allievi delle elementari di Borgo Valbelluna hanno trascorso una mattinata alla scoperta della fauna ittica, al centro ittiogenico di Farra d’Alpago, grazie alla collaborazione tra l’ufficio caccia e pesca della Provincia di Belluno e il Bacino di pesca 7. Presenti il sindaco di Alpago, Alberto Peterle, il presidente della Federazione dei Bacini di Pesca, Filippo Sitran con Vittorio Facchin (attivissimo al centro ittiogenico di Farra, nell’area della Baia delle Sirene), e i funzionari provinciali. 

L’uscita didattica è servita per un’immersione nel mondo dell’ittiofauna bellunese. Il presidente della Federazione infatti ha spiegato quali sono gli abitanti dei corsi d’acqua e dei laghi bellunesi, ha illustrato il ciclo di vita dei pesci e la riproduzione che avviene proprio in questo periodo dell’anno. I ragazzi hanno potuto vedere da vicino alcune tipologie di pesci bellunesi e anche il luccio, il predatore del lago presente sia a Santa Croce sia in altri laghi della provincia. La visita dei ragazzi di Borgo Valbelluna al centro ittiogenico si associa a una pubblicazione che sarà realizzata dalla Provincia di Belluno, in sinergia con i Bacini di Pesca, e sarà utile per tutte le attività di educazione ambientale dell’ufficio caccia e pesca nelle scuole bellunesi: un libretto che in poche pagine riccamente illustrate spiega l’ecosistema dei corsi d’acqua e passa in rassegna tutte le tipologie di fauna ittica presenti nel Bellunese.

«Conoscere un territorio significa imparare a individuarne le peculiarità, a vedere le bellezze che lo contraddistinguono. Significa, in una parola, imparare ad amarlo. È per questo che uscite didattiche come quella dei ragazzi di Borgo Valbelluna acquistano un significato particolare: riescono ad aprire una finestra sul mondo della pesca, ma anche a coltivare nei più giovani quell’interesse per l’ambiente naturale che diventa tratto qualificante del percorso di educazione civica» commenta la vice presidente della Provincia, Silvia Calligaro, delegata a caccia e pesca. «Grazie quindi al personale della Provincia che si è impegnato per questa mattinata di approfondimento, al presidente della Federazione e al Bacino 7 per l’ospitalità».

La vice presidente ricorda anche come siano in corso importanti lavori di potenziamento e riqualificazione ai centri ittiogenici di proprietà provinciale, a Tomo e Bolzano Bellunese. «Nei due incubatoi provinciali viene selezionata e fatta riprodurre la trota marmorata del ceppo Piave, specie autoctona bellunese, con una produzione annua che punta a un milione di avannotti» spiega Calligaro. «Diventa importante però anche la presenza di trota fario e la iridea, soprattutto per la pesca sportiva e ricreativa, e per l’indotto turistico. Bene quindi l’azione che sta facendo il senatore Luca De Carlo per snellire i tempi burocratici di riconoscimento come autoctone delle specie ittiche ormai naturalizzate».

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Provincia di Belluno)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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