Le Stazioni del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cortina d’Ampezzo e Auronzo di Cadore, durante la stagione estiva, effettuano tra l’altro servizio di pronto intervento nel comprensorio delle Tre Cime di Lavaredo – Misurina di Auronzo di Cadore, in coordinamento con la locale Stazione del Cnsas e con il Suem 118 di Belluno.
Nell’area, caratterizzata da un elevato afflusso turistico, sono stati effettuati finora 26 interventi di soccorso, di cui 11 in supporto agli elicotteri del Suem 118 di Belluno. I militari del Sagf svolgono contestualmente anche attività di vigilanza e controllo del territorio negli specifici settori di servizio fornendo, altresì, indicazioni e consigli utili agli escursionisti sui comportamenti corretti e le precauzioni da adottare in montagna.
In tale contesto è stata rilevata in diverse occasioni la presenza in volo di droni, ovvero Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (UAS) così classificati dal Regolamento UAS-IT del 2021 dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), pilotati da utenti non professionisti per puro svago e divertimento, in violazione delle norme disciplinanti lo specifico settore.
Il citato Regolamento, che disciplina fra l’altro le norme e le procedure di volo dei droni in base alla loro classe e categoria, prevede che il sorvolo di tali dispositivi, di peso superiore a 250 grammi, possa avvenire a condizione che il pilota abbia conseguito la relativa abilitazione rilasciata dall’ENAC, sia in possesso della prevista assicurazione concernente la responsabilità verso terzi e abbia registrato il drone sul portale “D-Flight” applicando sul drone stesso (UAV) e sul telecomando (Ground Control Station) il relativo codice identificativo QR ai fini dell’identificazione.
Nel corso dei vari servizi, i militari del Soccorso Alpino delle Fiamme gialle hanno rilevato, in alcune circostanze, un utilizzo non corretto e talvolta anche pericoloso dei droni, procedendo in un caso alla segnalazione all’ENAC, ente competente per l’irrogazione delle sanzioni in materia, di una persona che durante le operazioni di atterraggio dell’eliambulanza faceva volare il proprio drone nei pressi del sito HEMS limitrofo al Rifugio Auronzo, tra l’altro privo della necessaria registrazione e del codice identificativo QR, dell’assicurazione e dell’abilitazione rilasciata dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.
Tali apparecchi, infatti, anche se di categoria “mini” o “midi” e di dimensioni relativamente piccole, se utilizzati in maniera incauta e senza un’adeguata conoscenza della normativa di riferimento possono potenzialmente causare gravi danni ad altri aeromobili in volo, mettendo in pericolo la sicurezza e l’incolumità delle persone.
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