Sono state stimate oltre 10mila presenze a Borso del Grappa per il “Gustagiro”, svoltosi il giorno di Pasquetta nella frazione di Semonzo: un risultato notevole che rende orgoglioso il Gruppo Alpini di Semonzo, che organizza quest’evento già da diversi anni.
Un fiume di colori, tra zaini e magliette sportive, ha attraversato i vari stand che, complice una giornata di sole, hanno potuto rappresentare al meglio l’accoglienza locale dalla mattina al pomeriggio.
Partendo dall’asilo, dove i passeggianti hanno potuto ristorarsi con un caffè e una brioche, o al contrario con un piatto di salumi, l’itinerario suggerito nella mappa comprendeva una serie di passaggi nella Semonzo più intima e segreta: scorci su vecchie case restaurate, cortili fioriti e tanti, tantissimi oliveti. Tanti anche gli animali da cortile, elemento che hanno apprezzato specialmente i più piccoli.
Sotto gli ulivi hanno infatti potuto accamparsi i visitatori al primo stand, proprio dietro alla chiesa che giace a margine della strada che porta sul Grappa, la Generale Giardino, godendosi anche lo spettacolo verticale del Trofeo Montegrappa, giusto sopra di loro. Gli agenti della Polizia locale, con l’aiuto dei volontari, hanno contribuito regolando il traffico delle navette dei piloti (e non solo) che salivano sul Grappa e i pedoni impegnati nella passeggiata.
Il terzo stand era invece sul lato a sud-est del paese, sotto la linea tracciata dalla provinciale via Molinetto che porta a Romano d’Ezzelino: una valle verdeggiante ai piedi della Torre Ezzelina.
Anche qui, nonostante l’ampiezza della radura predisposta dai volontari per il pic-nic a base di focaccia o di pancetta, sulla distesa d’erba in ora di punta i partecipanti hanno dovuto stringersi. Lo stesso anche poco più avanti, in via Semonzetto, sotto al tendone dove lavoravano senza sosta ai fornelli e alle casse molti altri volontari.
All’ultimo stand c’era una vasta scelta di dolci e un tocco di classe dedicato specialmente ai bambini: lo zucchero filato. Anche qui grande il lavoro dei volontari, che nel loro complesso, durante il lavoro di organizzazione dell’evento erano oltre centocinquanta.
Tra di loro anche tantissimi giovani. Centoventi invece quelli impegnati nei vari stand, coordinati dal capogruppo Gianpaolo Citton, che ci spiega la storia di questa manifestazione.
“Quest’idea nasce dall’ombra longa di Treviso: siamo andati con degli amici a fare questo giro e ci siamo detti che anche noi avremmo dovuto fare qualcosa di simile. Qualcosa che avesse lo stesso principio, non uguale. Noi avevamo iniziato a fare un evento a Pasqua durante il quale nascondevamo delle uova alle pendici di Cima Grappa. I bambini così andavano a cercarle e i genitori si intrattenevano assieme. L’evento poi è evoluto, dai 200-300 bambini della zona ai 10.000 partecipanti del 2007 e a quelli di oggi. Non è rimasto nulla”.
“La particolarità è che i costi sono molto contenuti, perché abbiamo alcuni volontari che hanno allevamenti di maiali, altri che hanno delle coltivazioni e delle signore particolarmente brave a cucinare. Come vino, scegliamo quello di Valdobbiadene e il nero dell’area opitergina del Piave” continua il capogruppo. Coperte le spese, i proventi della manifestazione andranno alla parrocchia, che ha necessità di fondi per ristrutturare alcune proprietà.
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