Voci dell’Arte Lirica da tutto il mondo a Villa Lunardi: anche Mary-Jess, che vinse X-Factor Cina

Voci dell’Arte Lirica da tutto il mondo a Villa Lunardi a Borso

Sono venuti da ogni continente per imparare la dizione italiana e l’hanno fatto per un amore incondizionato per la musica lirica, per quelle parole immortali trascritte dai compositori del passato, capaci di trasmettere col giusto interprete, un pianoforte e il silenzio di un pubblico attento, brani con una profondità ancora attuale, note che emozionano per l’intensità con cui vengono raccontate, anche senza alcun microfono o amplificazione.

Ma quello che il pubblico ha sentito a Villa Lunardi, ieri a Borso del Grappa, non era soltanto un concerto lirico, era anche la presentazione di questi artisti internazionali.

Storie personali che hanno emozionato il pubblico forse ancora di più rispetto alla loro bravura oggettiva.


Perché sentire il malesiano Wong Lung Cheng che canta “Che gelida manina” di Puccini, lottando contro la diversità della lingua madre, oppure sentire come Ignas Dambrauskas, giovane (ma altissimo) cantante dalla Lituania, intoni “Vaga luna che inargenti” di Bellini, tentando di soffocare il suo accento dell’Est, ci fa capire quanto l’Italia e l’italiano vengano apprezzati e amati nel mondo.

L’omaggio a Giovanni Lunardi

Come ha affermato durante la presentazione, Matteo Dalle Fratte di Melofonetica, musicista di Borso che tiene appunto questo workshop per cantanti lirici che vogliano imparare la dizione italiana, “la musica italiana è la quarta più diffusa nel mondo e questo si deve a quei “libretti” che in tutto il mondo vengono riconosciuti forse più che nella penisola”.

Specialmente il Veneto e proprio Borso del Grappa hanno una tradizione lirica invidiabile: Villa Lunardi, affacciata sul paese con un ampio panorama, fu infatti la residenza estiva del tenore Giovanni Lunardi, presumibilmente dal 1905 al 1917, luogo dove il cantante veniva a rilassarsi e “a riposare la voce”.

Al piano di sopra, dove c’è il museo a lui dedicato, l’organizzazione ha dedicato all’artista “E lucevan le stelle” di Puccini, interpretato dall’israeliano Haim Tzabary, lasciando il pubblico fuori ad ascoltare, come qualcuno in quegli anni così diversi lo sentisse cantare dalle finestre aperte, alla sera.

Diretti da Peter Ford e con la pianista Julie Aherne, hanno cantato anche Salome Northridge, Luci de Nordwall Cornish, Will O’Brien (che nella vita è un fisico), Anita Vasan, Zara Donaldson, Daria Chudakova, Bettina Zammit da Malta, Rebecca Brunton dall’Irlanda, Judith Aarons e Wenjun Li, dalla Cina.

Mary-Jess, la star della serata

Verso la fine della serata è stato il momento dell’inglese Mary-Jess Leaverland, che ha intonato “Vissi d’arte” dalla Tosca di Puccini.

Oltre a essere stata l’unica cantante inglese capace di conquistare oltre settanta milioni di spettatori cinesi a X-Factor Cina cantando in mandarino per gran parte della competizione per poi incantare tutti e portarsi a casa il titolo con la sigla di Downtown Abbey alla finale, ha inciso alcune colonne sonore di Marvel.

Per i suoi meriti musicali è stata invitata al n.10 di Downing Street ed è stata incaricata dal governo di Sua Maestà a rappresentare la musica inglese in 144 Paesi.

È stata la prima donna, inoltre, a venire accettata alla Lord Wei’s Diaspora Emerging Leadership Program alla Camera dei Lord nel Regno Unito. La sua voce ha raccontato tutto questo e di più.

Il legame con il territorio

Era presente anche l’amministrazione di Borso del Grappa e i gruppi alpini di Borso e Semonzo si sono messi a disposizione per un brindisi finale a base di prosecco e formaggio tipico, offerti da Tenuta Amadio e Aprolav.

Un argomento suppongo sia stato lei, l’assessorato sono sia assegnato.

“È un evento raro per il nostro Comune e questa è una villa bellissima, in una serata altrettanto piacevole – commenta John Bresolin. – In più questo evento è organizzato da un nostro cittadino illustre, che ha portato con sé il nome del nostro paese e che questa sera, per la prima volta, si esercita qui. Noi ne siamo onorati, specialmente per questa villa di Giovanni Lunardi, sul quale Matteo ha scritto anche un libro”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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