Caerano, NuovOrizzonte: “Necessario intervenire in favore dei disabili che non possono usufruire dei centri diurni”

È stata presentata venerdì 27 marzo un’interpellanza da parte del gruppo consiliare “NuovOrizzonte” rivolta al sindaco di Caerano Gianni Precoma. Oggetto dell’interrogazione è la situazione dei disabili che non possono più usufruire dei centri diurni o residenziali.

A causa della crisi sanitaria, infatti, le scuole e le strutture semiresidenziali per minori e adulti con disabilità sono state chiuse da circa tre settimane. Il decreto “Cura Italia” n. 18/2020 prevede però, agli articoli 47 e 48, che i servizi sociosanitari e socioassistenziali siano convertiti in prestazioni di altra forma, ossia in “forme individuali domiciliari o a distanza (…) retribuite ai gestori con quota parte dell’importo dovuto per l’erogazione del servizio secondo le modalità attuate precedentemente alla sospensione”.

Il decreto inoltre precisa che “le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo”; oltre a questa quota, ne sarà corrisposta un’altra per raggiungere la corresponsione pari all’importo già previsto, “al netto delle eventuali minori entrate derivanti dalla sospensione del servizio”.

Di fronte a tali disposizioni, la minoranza ha dunque chiesto al sindaco Gianni Precoma di sollecitare le istituzioni per il pieno adempimento del decreto, di utilizzare il personale Oss che ha già fatto il corso 2019/2020 e di collegarsi agli altri sindaci del territorio nella conferenza dei sindaci dell’ULSS, affinché la Conferenza medesima solleciti la Regione Veneto a recepire con urgenza quanto contenuto nel decreto.

“Il comune di Caerano di San Marco si sta già attivando, con interventi primari, come servizi alla persona e pasti – spiega il gruppo di minoranza nella lettera – ma data la gravità della situazione ci sembra opportuno adoperarsi per migliorare l’offerta di servizio”.

“Tali prestazioni – concludono i consiglieri di minoranza Mario Cibola, Dorianna Bordin, Elena Graziotin e Livio Semenzin – permetteranno di assicurare, almeno in parte, un’assistenza dovuta alle persone disabili, di sollevare le famiglie interessate e di non attivare la cassa integrazione per i dipendenti delle strutture che svolgono il servizio”.

 

(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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