Caerano, lanciata l’idea di salvare il materiale del piccolo museo delle scuole medie e di crearne uno nuovo

È stata lanciata ieri in Facebook dall’ex dirigente delle scuole medie di Caerano, Mauro Marconato, l’idea di creare “un museo della civiltà contadina e di vecchie attrezzature” a Caerano di San Marco.

La proposta è nata da una semplice ma rilevante considerazione: tra pochi mesi cominceranno i lavori di efficientamento energetico della scuola, dove, nella sala adiacente alla cella termica, esistono ancora dei resti di una sezione museale che era stata creata negli anni ’90.

Da qui l’idea: perché non salvare tutto il materiale che era stato raccolto in quegli anni e spostarlo in un edificio dove poter creare un piccolo museo aperto al pubblico?

Finora, tra commenti ed emoticons, la proposta è stata accolta favorevolmente dagli utenti del web. Dal canto suo, anche il sindaco Gianni Precoma ha preso in considerazione la questione: “Ricordo anche io questi attrezzi agricoli di una volta, anche se non sapevo che fine avessero fatto. La prima cosa è chiedere alla scuola cosa intende fare”.

Gli attrezzi e gli oggetti che vi sono custoditi e accatastati, come spiega Marconato, sono attrezzi da lavoro agricolo e artigianale di metà Novecento, assieme a materiali di uso più prettamente scolastico, come ex diapositive, vecchi registratori e proiettori: “Il museo era stato allestito negli anni ‘90, quando ero preside della scuola, soprattutto grazie alle donazioni di Guido Lucchese e il professore di tecnica Umberto Orsella, che, con i suoi alunni, aveva fatto un prezioso lavoro di schedatura dei diversi oggetti con disegno, nome in italiano e dialetto, uso, etc. Oltre agli attrezzi ci sono poi anche cd, per esempio il cd “ghe iera ‘na volta”, che documenta i capitelli del paese di un tempo e il mangiare tipico locale di una volta”.

Un progetto che richiederà mesi, ma che, secondo Marconato, vale la pena di fare per “tramandare alle future generazioni la memoria della nostra civiltà contadina, della nostra storia veneta”.

Anche perché molti sono i modelli che hanno riscosso successo nella nostra penisola, per cui il risultato dovrebbe essere quantomeno soddisfacente: “Di tali musei ce ne sono di bellissimi, con la riproduzione di ambienti veri e propri: cucine, camere ecc degli anni ’50-‘60”.

E sebbene sul piano cronologico non vi siano ancora date certe, in quello geografico le coordinate appaiono già più nitide: “Penso si possa scegliere come località museale o Villa Benzi, dove c’è il centro culturale, o ancora meglio Villa Rovero Forcellini: è una villa privata che era collegata alle attività agricole e ora, che io sappia, dovrebbe essere in vendita”.

Dopo aver sollevato la questione in Facebook, Marconato conclude quindi il post, confidando nell’attuale amministrazione: “Spero che il tutto non venga buttato e che questa amministrazione, approfittando dei lavori, colga l’occasione per pensare ad una eventuale nuova sistemazione e ad incrementare quella raccolta di vecchi oggetti rimasta incompiuta allora per la mancanza di spazio“.

(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Mauro Marconato)
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