Preoccupano le mascherine appena consegnate agli studenti dell’Istituto Comprensivo di Caerano. A sollevare il problema è stato un genitore, che ha annusato la nuova confezione portata a casa dal figlio maggiore. “La scorsa settimana – spiega il padre, S.M. – la scuola aveva consegnato delle mascherine inodore, non c’era alcun problema. Ieri, però, mio figlio ha portato a casa una nuova busta contenente le nuove mascherine usa e getta: puzzano così tanto da gomma di autovettura che anche il sacchetto risulta impregnato di quell’odore. Io non mando a scuola mio figlio con quelle mascherine, non si può respirare“.
A riportare lo stesso parere sono anche altri genitori degli alunni dell’istituto, ugualmente preoccupati per la salute dei propri figli.
Fa specie, però, che le mascherine in questione siano state autorizzate e volute dal ministero, come si legge dalla confezione contenente ben 10 mascherine di tipo I, composte da 3 strati di tessuto non tessuto. I dispositivi, da quanto riportato sempre nella busta, sono stato prodotti nello stabilimento Mirafiori Fiat di Torino e rispetterebbero la norma tecnica Uni En 14683:2019. “Ho però qualche dubbio che siano a norma – ribatte S.M. – perché l’odore è davvero troppo forte. Spero sia un problema circostanziato che riguarda solo un lotto di produzione”.
La questione delle mascherine monouso risulta attualmente molto dibattuta anche a livello nazionale, perché non è previsto il riciclo di questo tipo di dispositivi.
Considerando che il ministero, su raccomandazione del Comitato Tecnico Scientifico, ha promesso il rifornimento di 11 milioni di mascherine alle scuole, il problema dello smaltimento di tali rifiuti risulta più che mai impellente: le uniche possibili alternative sembrano essere l’inceneritore o la discarica. Un problema quindi non solo di salute, ma anche ambientale.
(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di un genitore).
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