È ancora aperto il confronto online sul destino di Villa Benzi -Zecchini, situata in via Montello 61 a Caerano di San Marco. Una discussione generata dalla pubblicazione di un post del vicesindaco di Caerano, Marco Bonora, dopo l’approvazione da parte della giunta dello studio di fattibilità tecnica ed economica per i lavori di ristrutturazione edilizia della villa. Tra le idee dell’amministrazione, vi sarebbe quella di riqualificare il compendio di Villa Benzi- Zecchini “esclusi il teatro Maffioli e la chiesetta, per l’eventuale destinazione dell’immobile a servizi pubblici comunali e/o ad uso pubblico”, si legge nel verbale della delibera.
“Ci si interroga sulla possibilità di valorizzare il più prestigioso edificio pubblico del nostro paese – commenta Bonora – affinché possa essere maggiormente usufruito dalla comunità. Inoltre, se si vuole avere la possibilità di aumentare le spese d’investimento, è necessario abbassare i costi di gestione sfruttando al meglio tutti gli immobili che abbiamo”.
Sulla questione si è scatenato un vivace confronto nel web, seppur dai toni fortunatamente pacati, che ha dato origine sostanzialmente a due schieramenti contrapposti: i sostenitori dell’utilizzo della villa come polo culturale e quelli che, invece, valutano positivamente l’idea di trasformare lo storico edificio nella nuova sede del comune.
In ogni caso, le spese di ristrutturazione ammonterebbero ad un totale complessivo di circa 2 milioni e mezzo, di cui quasi 500mila a disposizione dell’amministrazione. Tra queste cifre rientrerà comunque un fondo di 70mila euro che lo Stato devolverà al comune l’anno prossimo per l’efficientamento energetico della nota sede culturale.
“È importante intanto efficientare e apportare migliorie all’immobile – interviene Francesca Altin, assessore al turismo e delegata del sindaco nel direttivo di Fondazione Villa Benzi – tutto il resto viene dopo. Purtroppo gli elevati costi di riscaldamento e di gestione della struttura fanno sì che sia meno fruibile nei mesi freddi. Per questo motivo, perché non guardare ad un’ottica più ampia di utilizzo, per aiutare la Fondazione a rientrare non solo nei costi di manutenzione? Se la gestione costasse meno, si potrebbe investire di più negli spettacoli e nelle attività culturali”.
E prosegue: “Sia che si valuti di fare un polo culturale che l’insediamento degli uffici comunali, qualsiasi ragionamento si voglia fare, bisogna partire da uno studio di fattibilità per valutare costi e possibilità. Lo studio di fattibilità dà solo le linee guida e gli importi per una ristrutturazione del tutto. Noi siamo d’accordo di investire i 70mila euro per l’efficientamento energetico come inizio – il più urgente – di un percorso di cui abbiamo solo steso i possibili binari per rendere più fruibile la villa”.
(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
(Foto: Concessione di Francesca Altin).
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