Caerano, stasera docu-film “la voce del bosco”: un viaggio tra le montagne bellunesi per scoprirne cultura e bellezza

Nell’ottobre del 2018, il territorio bellunese viveva uno dei momenti più drammatici della sua storia: la tempesta di Vaia. Una tempesta violentissima, che ha distrutto buona parte del patrimonio arboreo mettendo a dura prova la popolazione delle montagne, da cui proviene anche Francesca Gallo, protagonista del docu-film “La Voce del Bosco” che verrà proiettato questa sera in Villa Benzi Zecchini a Caerano, alle 20.45.

Il prodotto finale, nato per opera del regista e videomaker trevigiano Dimitri Feltrin, è stato presentato in prima nazionale al Teatro Comunale di Belluno il 29 ottobre 2019, a un anno esatto dalla tempesta Vaia, proprio per ridare “voce” alla natura e alla cultura delle alte vette rocciose, dei dirupi e delle verdi valli del territorio bellunese.

Quello che verrà proposto è un viaggio alla scoperta delle donne e degli uomini che in quelle terre hanno scelto non solo di fissare la propria dimora, ma anche di coltivarne i mestieri, di valorizzarne la cultura, di rigenerarne le tradizioni.

L’artigiana e fisarmonicista Francesca Gallo, che accompagnerà gli spettatori in questo meraviglioso itinerario, è l’unica artigiana in Italia a realizzare completamente a mano armoniche a mantice, fisarmoniche e organetti in legno. Le sue creature sono ambite da fisarmonicisti del panorama internazionale e finiscono sui palcoscenici più importanti del mondo, ma nascono nel bosco di Agordo.

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L’attività di Francesca, infatti, inizia dall’individuazione di quelli che lei stessa definisce “gli alberi che cantano”, quegli alberi che successivamente trasformerà in strumenti musicali. Il docu-film mracconterà poi la storia di altri personaggi, come Attilio, sapiente artigiano del legno, che con le travi recuperate dei tabià di Cogul del XVI secolo realizza piccole ma incredibili sculture.

Ci sarà Paolo, giovane e vivace liutaio, che ha scelto di svolgere la propria attività nella pace di Garès. E poi Antonia, che ha riscoperto l’arte della filatura e della tessitura e la trasmette alle giovani donne agordine; il Tita, che scava il legno fino a ricavarne gli “Olt da Riva”, le grottesche maschere in legno da sfoggiare a carnevale.

Ci sarà Dunio, il celebre muralista che narra nelle sue opere le storie della vallata; farà la sua comparsa Sara, giovane ricercatrice che indaga il rapporto tra letteratura e montagna. E apparirà Mayra, che ha voluto mantenere il pascolo del nonno, scontrandosi con le quotidiane difficoltà della vita in montagna.

Vecchi e giovani, donne e uomini, tutti con storie diverse da portarsi dietro, ma tutti che si muovono ai margini del bosco e che ogni giorno lo vivono e ne ascoltano la voce.

Con Francesca si potrà potrà ammirare il ritratto delicato e poetico del mondo dolomitico agordino e più in generale della montagna bellunese: viva, dignitosa, laboriosa, burbera e saggia. Osservando le montagne, si potrà cercare di ascoltare e comprendere “la voce del bosco”.

(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
(Foto: docu-film “La Voce del Bosco”).
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