La situazione dell’emergenza Coronavirus in India è molto preoccupante e, anche se i dati che arrivano dalla nazione asiatica non sono attendibili, Patrizia Pozzobon, presidente della “Mummy&Daddy” Onlus, non ha nascosto la sua preoccupazione per gli orfani ospitati nella struttura seguita dai volontari della sua associazione con sede a Caerano San Marco.
“Il virus si sta diffondendo molto velocemente in India con il rischio che arrivi nelle nostre strutture di Daddy’s Home e Butterfly Hill – spiega Patrizia Pozzobon – A marzo 2020 l’ultimo gruppo di volontari è rientrato dall’India precipitosamente e di lì a poco il Paese si sarebbe isolato dal resto del mondo. Noi eravamo già consapevoli di quanto precarie fossero le strutture sanitarie a disposizione dei più poveri, di quanto impraticabile fosse l’interruzione delle attività e, soprattutto, di quanto impossibile fosse il distanziamento sociale in quel mondo”.
“La diffusione del virus in India ad oggi ha raggiunto numeri importanti, ma quanto siano veritieri non lo sappiamo, così come i numeri dei decessi e dei guariti – prosegue la presidentessa della “Mummy&Daddy” Onlus – Chi è stato in India può capire queste perplessità: il numero di senzatetto e di persone “inesistenti” per l’anagrafe del Paese è impressionante e, conoscendo lo stato del sistema sanitario pubblico, non ci vuole molto per capire che molti ammalati non vedranno mai un medico”.
“Dall’Italia abbiamo iniziato fin da febbraio a dare al responsabile dell’orfanotrofio tutte le indicazioni e i protocolli di difesa da attuare per difendere la salute delle persone nel campus – aggiunge Pozzobon – La sartoria ha iniziato a produrre mascherine in grandi quantità e il personale è stato istruito sulle pratiche igieniche da diffondere tra i bambini e gli adulti. Inoltre, sono stati programmati degli interventi di disinfezione per gli ambienti interni ed esterni”.
“L’infermeria è stata organizzata per compiere dei controlli quotidiani della temperatura e dello stato di salute di tutti i bambini e sono stati fatti degli incontri informativi anche da parte di rappresentanti del governo – continua – Nel campus stanno cercando di ridurre al minimo l’accesso da parte di persone esterne che potrebbero introdurre il virus e stanno cercando di mantenere i contatti con tutti i bambini che, per ordine del governo indiano, hanno dovuto lasciare l’orfanatrofio per ricongiungersi con i propri famigliari”.
“Questo provvedimento è stato attuato nei confronti di tutti gli istituti sparsi per il Paese – ha precisato Patrizia Pozzobon – Questo ha comportato un primo svuotamento dell’orfanatrofio con non poche preoccupazioni sullo stato di salute dei nostri bimbi usciti e un successivo riempimento con molti dei nostri ragazzi cresciuti, che si sono ritrovati senza lavoro, senza famiglia e senza nessun appoggio. Il campus è sotto sorveglianza continua, con loro siamo in contatto quotidianamente e con l’aiuto degli amici pediatri della Onlus Ccww l’infermeria è seguita per far fronte a tutte le necessità mediche che si presentano”.
Il responsabile indiano dell’orfanotrofio sta mantenendo le relazioni con le famiglie dei bambini temporaneamente usciti e sta cercando di convincere chi di dovere a lasciar rientrare nel campus i bambini con seri problemi di sostentamento, inviando loro aiuti in denaro, in medicinali e in cibo.
Per qualsiasi informazione sulle modalità di aiuto alla Onlus si può telefonare al numero 3896012929 (nelle ore serali) o scrivere a info@madaonlus.org.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: “Mummy&Daddy” Onlus).
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