Il pilota Giorgio Sernagiotto (nella foto) ha già iniziato la preparazione per La 24 Ore di Le Mans, indubbiamente la competizione motoristica più importante al mondo assieme al Gran Premio di Formula 1 di Monza e di Monaco e alla 500 Miglia di Indianapolis.
A differenza di quest’ultime la corsa di Le Mans dura 24 ore: una differenza non da poco. Come si affronta una corsa automobilistica così importante, affascinante e impegnativa? Alcuni studiosi che hanno seguito dei piloti impegnati nella 24 ore sono giunti alla conclusione che la fatica mentale e fisica dovuta alle elevate temperature interne all’abitacolo e alle prolungate sollecitazioni equivalgono ad un consumo calorico e a uno sforzo mentale riscontrabile negli atleti che hanno percorso tre maratone.
A meno di due mesi dalla partenza lanciata che darà il via alla competizione (ore 14.30 del 19 settembre 2020) Sernagiotto ha già iniziato la preparazione alla sua quarta partecipazione e questa volta in veste di partecipante quale pilota del campionato mondiale endurance Fia Wec.
“In ogni corsa lo sforzo cardiovascolare è notevole – spiega Sernagiotto – All’interno dell’abitacolo, nonostante la presenza dell’aria condizionata installata così come previsto dal regolamento, il flusso d’aria è limitato e le temperature presenti fanno si che il pilota debba avere una elevata capacità aerobica. L’abbigliamento è composto da materiale in grado di resistere al calore ed alle fiamme ma per far ciò non possono essere traspiranti. Questa limitazione d’afflusso d’ossigeno comporta un innalzamento della frequenza cardiaca (in funzione delle fasi della corsa si raggiungono 130-150 battiti al minuto), così come la temperatura corporea e della pressione sanguigna. Il dispendio energetico raggiunge tranquillamente le 1200 calorie all’ora”.
Nella ottantasettesima edizione, svoltasi nel giugno dello scorso anno, la vettura vincitrice Toyota, condotta da Alonso, Nakajima e Buemi, ha percorso 385 giri del circuito, che sviluppa 13.6 km, tenendo una velocità media di 247 km/h.
Giorgio piloterà una italianissima Dallara e l’equipaggio dividerà l’abitacolo con altri due piloti italiani ovvero Roberto Lacorte e Andrea Belicchi. Un semplice calcolo: ognuno di loro piloterà mediamente per otto ore.
Tutto deve essere perfetto: i piloti devono essere preparati sotto l’aspetto fisico e mentale, le vetture devono essere settate per essere performanti per un lungo tempo ed altrettanto deve essere la preparazione e il coordinamento all’interno del team.
“La perdita di liquidi è una delle principali preoccupazioni per il personale medico che ci segue – precisa il pilota asolano – La 24 ore è una corsa complicata da questo punto di vista: corri di giorno con temperatura dell’aria non minore di 30°C ma di notte la temperatura scende a 12°C. Il corpo è molto sollecitato dal punto di vista dell’idratazione. Nelle altre 24 ore in cui ho corso, ho bevuto non meno di 8-10 litri di acqua: durante i momenti di riposo tra un turno e l’altro e nel corso del pilotaggio mediante la borraccia di cui siamo dotati”.
“La società Formula Medicine, che ci segue per gli aspetti medici, tre settimane prima della corsa ci assegna degli esercizi per far si che il corpo si abitui ad essere idratato in modo corretto. Bisogna allenarsi a dei sonni brevi ma profondi – prosegue Sernagiotto – Quando ci si sveglia dobbiamo ‘carburare’ con calma per evitare contraccolpi al corpo: quindi dormire bene due/tre ore, se possibile, e poi iniziare il risveglio con calma, alimentarsi e iniziare gli esercizi di riscaldamento per riattivare tutto il corpo in modo d’essere attento e reattivo. Almeno un mese prima abituo il mio corpo ai cicli veglia/sonno che dovrò affrontare durante la corsa”.
“Seguiamo una dieta a base di proteine e poi prima della corsa passiamo ai carboidrati. In un’ora, un’ora e mezza digerisci i carboidrati perché sono la principale fonte di energia in considerazione dell’elevato consumo di calorie e quindi: pasta integrale, riso, patate, oltre a carne magra per proteine”.
Intanto prosegue anche la preparazione in pista, nello scorso weekend Sernagiotto ha provato la sua Dallara sul circuito di Monza della Dallara per deliberare la configurazione aerodinamica da utilizzare a Le Mans.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Giorgio Sernagiotto).
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