Dallo scorso 1° settembre, i bambini del Nido Integrato “Il Girotondo” di Caerano di San Marco non sono più accolti nell’edificio di via Gramsci 2.
La struttura, infatti, sarà demolita per fare spazio ad una nuova costruzione.
Barbara Guolo, attuale presidente della cooperativa “Il Girotondo” che dall’anno della sua costituzione (1986) ha gestito il servizio, assicura che non verrà disperso quanto lasciato in eredità da chi ha voluto, con tenacia e caparbietà, proprio questo servizio.
“La storia del signor Piero Facin – spiegano dalla cooperativa -, un caeranese doc, potrebbe essere una storia di ordinaria quotidianità, una storia come tante con le sue fatiche, gli studi, un lavoro, la famiglia ma con una passione che lo contraddistingue: essere al servizio della comunità, mettendo a disposizione le sue competenze e le sue inclinazioni”.
“C’è un trascorso di uomo pubblico – continuano -, ma ciò di cui siamo maggiormente grati è la sua affezione, la sua passione che conduce al dono della gratuità, della disponibilità, dei valori che ogni cittadino dovrebbe apprezzare, conservare e realizzare nel suo divenire”.
“Questo è ciò che abbiamo imparato – concludono -, nel tempo, e che cercheremo di trasmettere alle nostre generazioni e a quelle future restando fedeli, come cooperativa che si occupa di minori, ai principi fondanti che Facin ha saputo trasferire in questi anni di dedizione alla comunità e alla nostra cooperativa”.
Le parole della cooperativa hanno creato qualche malumore nell’amministrazione comunale caeranese.
“Vorrei precisare – commenta il sindaco Gianni Precoma – che la demolizione e ricostruzione dell’asilo sono a carico esclusivamente dell’amministrazione comunale in parte con un finanziamento Pnrr e in parte con risorse proprie ottenute attraverso la stipula di mutuo. Il Girotondo, quindi, non partecipa finanziariamente all’opera”.
“Per quanto riguarda il tema dell’intitolazione del nuovo asilo – conclude -, penso che l’idea avuta dalla presidente della cooperativa ‘Il Girotondo’, anche se meritevole di attenzione, non rientri tra le sue competenze. Vorrei ricordare che questa decisione spetta agli organi dell’amministrazione comunale”.
La cooperativa ha replicato sostenendo di non aver mai detto che la ricostruzione dell’edificio sarebbe stata a suo carico e neanche che la nuova struttura verrà intitolata a Piero Facin.
“Il nostro obiettivo – sottolineano – era solo quello di ricordare quanto ha fatto l’ex sindaco per la cooperativa e per le famiglie che avevano bisogno di accudire i loro figli”.
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