Per un po’ di tempo i caeranesi non potranno ascoltare il suono delle campane del loro campanile perché, dopo una perizia più accurata sul loro stato, è emersa la necessità di una manutenzione conservativa straordinaria.
La notizia è stata data qualche giorno fa dal parroco don Roberto Stradiotto e molti fedeli della parrocchia di San Marco Evangelista l’hanno letta anche sul foglietto parrocchiale della seconda domenica di Pasqua.
Ieri mattina le campane sono state tolte dalla loro sede per essere portate in un laboratorio specializzato per il lavoro di restauro, che durerà alcune settimane.
Ad immortalare il momento non poteva mancare Giovanni Colbertaldo, un giovane che frequenta la parrocchia e che ama raccontare nei social gli avvenimenti più importanti del suo paese.
“Carissimi amici e compaesani – commenta Colbertaldo nei social -, giovedì 20 aprile, alle ore 8.30, con il tempo grigio e sotto la pioggia ho visto con curiosità la discesa e la partenza delle antiche campane per il nuovo restauro di riparazione. È stata una splendida esperienza, molto forte e interessante. In questi due mesi dovremo accontentarci del suono registrato con l’audio delle campane”.
Qualche mese fa il parroco di Caerano di San Marco aveva voluto sottolineare la generosità dei caeranesi, che avevano aiutato la parrocchia nei primi pagamenti per il restauro del campanile, invitando altre persone a fare lo stesso per un simbolo così importante per la comunità.
“Agli inizi del XVIII secolo – si legge in una nota storica sul campanile -, insieme alla costruzione della nuova chiesa di Caerano, venne eretto il campanile disegnato dal Della Mistra e costruito dai murari caeranesi Andrea Marcon e Domenico Tonelo che crollò il 25 aprile 1786 colpito da un fulmine che lo rovinò ‘dall’alto in sino in fondo, aperto alla parte di mattina’. Il 3 giugno dello stesso anno fu fabbricato un campanile di castagnaro forte e ‘il 22 agosto 1790 si diè principio nello stabilirlo, rinforzandolo con un muro interno e scalle di pietra, come sarà un giorno: opera del mistro Dal Bello di Fonte’”.
“Sulla sommità fu posta una croce – continua -, che pesava centro libbre e altre cento libbre pesava il ferro che la teneva. Oggi, sul campanile vi sono quattro campane ed un campanello. Le due campane maggiori sono opere in bronzo del 1848 della ditta Pietro e Girolamo Colbacchini fu Giovanni di Bassano. La terza campana è del 1928 fusa dalla Premiata Fonderia De Poli di Vittorio Veneto. Il campanello è del 1938 rifuso dalla stessa ditta De Poli”.
“Solo nel dicembre del 1878 si trova traccia di versamenti ai Fratelli Bellini di Valdobbiadene – conclude -, ‘per la costruzione di un orologio nuovo applicato alla torre del paese’ e l’anno successivo, giugno 1879, si trova il versamento per un parafulmine (un nuovo parafulmine sarà installato nel 1971). Nella notte del 13 luglio 1904, un terribile temporale si scatenò in Caerano e ‘venne abbattuta la statua di San Marco, che cogli altri evangelisti spiccava nella torricciola a destra della facciata; l’intonaco levato, le murature d’un angolo spaccate, in tutto più che venti scalfitture, non di grande entità. Il danno in men di otto giorni fu riparato, rimessa una nuova statua eseguita dallo stesso Sartor che fece le altre”.
(Foto: Giovanni Colbertaldo – Facebook).
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