Tragedia sul lavoro poco dopo le 11 di questa mattina, mercoledì 13 ottobre, in un cantiere edile di Caerano di San Marco.
A perdere la vita è stato N. A., un operaio macedone di 48 anni. Fatale, secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, sarebbe stato un pesante pannello di metallo cadutogli addosso e che gli avrebbe causato un gravissimo trauma cranico. Successivamente è emersa un’altra versione, secondo la quale lo sfortunato operaio sarebbe caduto all’indietro andando a sbattere violentemente la testa contro lo spigolo di un fusto.
Il fatto si è verificato all’interno dell’area di un cantiere edile in via Cadore.
A nulla sono serviti gli interventi degli operatori del Suem 118, che hanno tentato in tutti i modi di salvare il malcapitato.
Nel cantiere sono arrivati sia gli ispettori del nucleo Spisal di Treviso che i Carabinieri della Compagnia di Montebelluna.
Duro l’intervento dei sindacati: “L’anno della ripartenza si è ormai drammaticamente confermato come l’annus horribilis in tema sicurezza sul lavoro. La sequela di infortuni e di morti in provincia di Treviso è sconcertante e nemmeno la grande mobilitazione delle Organizzazioni sindacali della scorsa estate, appellandosi alle istituzioni e alle rappresentanze del mondo imprenditoriale, è riuscita a cambiare la situazione”.
Commentano così i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil territoriali Mauro Visentin, Massimiliano Paglini e Gianluca Fraioli, un minuto dopo l’ennesimo incidente sul lavoro che è costato la vita a un operario macedone in un cantiere edile di Caerano di San Marco. “La situazione è fuori controllo, in questi giorni si fa un gran parlare di Green pass sì e Green pass no, registrando divergenti posizioni anche delle parti datoriali, quando i lavoratori continuano a morire nei cantieri – attaccano i vertici delle organizzazioni sindacali della Marca -. Serve una risposta unanime, fattiva e inequivocabile, che chiediamo ormai da lungo tempo alle istituzioni, nel rafforzare e implementare i controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e al mondo imprenditoriale, per progettare interventi concreti, perché si proceda quanto prima a un cambio di rotta sul tema della sicurezza”.
“La crescita del Pil non può intrecciarsi con l’escalation di infortuni e morti bianche – continuano Visentin, Paglini e Fraioli -. Il triste primato della Marca è la misura della grave carenza della cultura della sicurezza e a pagare sono i lavoratori, drammaticamente anche con le loro vite. L’urlo di dolore delle loro famiglie e delle nostre comunità, non di meno l’appello unitario e incessante dei sindacati, non possono rimanere un minuto in più inascoltati”.
“Non è possibile continuare con questa conta dei morti, va fatto l’impossibile per fermare la strage nei luoghi di lavoro. Oggi a Caerano San Marco piangiamo l’ennesima vittima, ma in tutta Italia in appena 24 ore hanno perso la vita quattro persone: una vera mattanza – afferma Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico interviene sull’infortunio mortale di questa mattina nella Marca Trevigiana in un cantiere edile, vittima un operaio 48enne di origini macedoni. – Voglio esprimere vicinanza ai familiari, agli amici e ai colleghi. Le indagini chiariranno la dinamica dell’incidente, ma non possiamo parlare di fatalità: siamo di fronte a numeri impressionanti che chiamano tutti a un’assunzione di responsabilità. Formazione, informazione, prevenzione, controlli e sanzioni: ognuna di queste azioni è indispensabile”.
“Domenica scorsa è stata celebrata la Giornata nazionale in ricordo delle vittime sul lavoro: in Veneto, nei primo otto mesi dell’anno abbiamo avuto una crescita degli incidenti mortali, degli infortuni e delle malattie professionali. Non è questa la ripresa di cui c’è bisogno. Domani è in programma il tavolo della Regione con sindacati, imprese e associazioni sul nuovo piano strategico triennale: vedremo se stavolta le tante promesse, a partire dall’aumento degli organici degli Spisal, diventeranno realtà”.
(Foto: Carabinieri).
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