Le prime campane a suonare nel vittoriese dopo la grande guerra, il 22 dicembre 1919, furono quelle di Cappella Maggiore e fu festa grande in tutto il territorio. Il parroco le fece suonare tutto il giorno e la gente accorse dai Comuni vicini per assaporare un suono che non udiva da anni.
Dopo l’occupazione tutti i campanili furono infatti spogliati delle loro campane per farne armi e rimasero muti a lungo. Quando dopo la guerra fu possibile rifondere e realizzare di nuovo i bronzi, i primi rintocchi arrivarono da Cappella Maggiore, che domenica 22 dicembre ricorderà l’evento a 100 anni di distanza con una mostra e un concerto di campane.
Domani, sabato 21 dicembre, alle 19 aprirà la mostra alla galleria Gacma dal titolo “Campane a festa” nel ricordo del centenario della fusione delle campane e rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2020.
Domenica 22, alle 11.45, l’organizzazione ha programmato il concerto dei Scampanotadors Furlans, direttamente dal campanile.
“La mostra realizzata – spiega il curatore Amedeo Dal Fabbro – vuole porre l’attenzione sull’importanza che ebbe il ritorno delle campane nel nostro paese, come riportato dalle memorie di don Beniamino Tonon che descrive sia la requisizione delle stesse sia il loro ripristino”.
Le campane di Cappella Maggiore vennero fuse il 20 dicembre 1919 dalla fonderia De Poli e il loro concerto fu quindi uno dei primi, se non il primo, della diocesi di Ceneda ed anche per questo l’arrivo del carro che le trasportò fu accolto con esultanza anche dagli abitanti dei paesi vicini.
La prima suonata fu quella del 22 dicembre 1919, che si protrasse fino a tarda notte. A perenne memoria del loro silenzio venne apposta su ogni campana la frase: “Dal sacrilego saccheggio austriaco nel secondo anno”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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