Cappella Maggiore, la percentuale di vaccinati è sotto la media provinciale. Il sindaco: “Sono amareggiato e sorpreso, abbiamo molti positivi in Comune”

Una percentuale di non vaccinati che fa preoccupare, e il sindaco Vincenzo Traetta esprime tutta la sua amarezza invitando pressantemente i suoi concittadini a provvedere.

Cappella Maggiore ha in queste ore numerosi casi di positività al Covid-19: sono 15 persone tutte in isolamento domiciliare, e fino a ieri erano 17.

“Sono tutti giovani o persone appartenenti allo stesso nucleo familiare – spiega Traetta -. Rinnovo l’invito ai ragazzi e ai giovani di Cappella Maggiore, che sono nella condizione di poterlo fare, a farsi somministrare quanto prima il vaccino. Raccomando a tutti di mantenere il distanziamento sociale, evitare gli assembramenti e usare la mascherina quando prescritto”. Un appello che è diventato quasi un mantra quotidiano, questo eppure questa mattina la sorpresa: la Ulss 2 ha comunicato ai sindaci della provincia di Treviso i dati relativi al numero dei vaccinati ciclo completo per Comune e fasce d’età.

E Cappella Maggiore, come conferma il sindaco, risulta di ben 3 punti al di sotto della media provinciale (58,2 contro il 61,1 media provincia).

“Esprimo tutta la mia amarezza – dice Traetta – come responsabile a livello comunale della salute pubblica e nuovamente invito tutti quelli che non hanno assolto all’obbligo morale verso il prossimo, di vaccinarsi al più presto”.

I casi di positività al Covid19 nel Comune di Cappella Maggiore sono attualmente 15 (in isolamento domiciliare). La guerra contro il Covid non è ancora vinta.

Il sindaco lo rimarca anche se ora ha la conferma di avere in comune quantomeno un cospicuo numero di no-vax: “Non avevamo sentore di questo – spiega il primo cittadino – perché in realtà abbiamo avuto pochi casi di manifesta contrarietà. Sono una minoranza comunque. Per questo sono stato colto di sorpresa dai dati dell’Ulss e non nascondo che questo mi amareggia. Con i casi che abbiamo questa emergenza dovrebbe essere più sentita e invece credo che si stia diffondendo una certa reticenza. E poi ci si mettono anche sindaci medici, persone competenti, che riescono a convincere in questo senso”.

Naturalmente è viva la speranza di un ravvedimento generale che possa aumentare la percentuale dei vaccinati: “Ora ognuno è libero di pensarla come vuole ma è triste questa situazione – chiosa Traetta -, anche la violenza verbale che ho riscontrato spesso in risposta ai miei appelli. Io più che invitare e sollecitare con gentilezza altro non posso fare. Se ci sarà l’obbligo ci penseranno altri. Vaccinarsi è importante, l’unica possibilità, sperimentale o non sperimentale. Mi lascia perplesso questa reticenza”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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