Con il più recente codice della Protezione civile, in vigore dal 2018, in caso di eventi estremi il cittadino “non è un fruitore di servizi, ma anch’egli ha la responsabilità di adottare misure di autoprotezione”.
Lo ha sottolineato a più riprese Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e delegato Anci nazionale Protezione civile, nell’incontro di giovedì 7 settembre a Cappella Maggiore “Cambiamenti climatici ed eventi meteo estremi. Ruolo del sistema di Protezione civile: Sindaco, Comune, volontari, cittadini”. La serata è stata l’esito di una sinergia tra le amministrazioni di Cappella Maggiore, Sarmede e Fregona, e ha visto la presenza dei tre primi cittadini Mariarosa Barazza, Larry Pizzol e Patrizio Chies.
Cittadini, enti istituzionali e volontari sono tutti coinvolti al momento dell’emergenza, per la quale scatta il sistema della Protezione civile. Ma come funziona esattamente? Proviamo a ripercorrerne le fasi.
Prima di tutto, analizziamo il ruolo del Sindaco, autorità territoriale di Protezione civile: egli ha, tra gli altri, anche il compito di vigilare sulla destinazione di risorse finanziarie per le attività di protezione civile. Si tratta dunque di una scelta politica nella gestione dei fondi nel bilancio comunale.
Prima dell’emergenza: IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO. In base alle previsioni e all’attività di monitoraggio e sorveglianza, la rete dei Centri funzionali valuta gli scenari di rischio dati da un probabile evento estremo, la cui criticità viene valutata in quattro diversi livelli: assente, ordinaria, moderata ed elevata, a cui corrispondono diversi effetti al suolo e stati di allerta.
Con criticità assente, semaforo verde: si è in presenza di una situazione di normalità, con cessazione della procedura di allerta. Scatta il giallo con una criticità ordinaria, e quindi lo stato di attenzione: “in questo caso – ha detto Masetti – gli eventi meteorologici sono poco probabili, ma se accadono provocano danni: normalmente non si interrompono le manifestazioni e gli eventi in corso”. Questo scenario richiede una reperibilità rinforzata in tutti i settori potenzialmente interessati e un più frequente controllo dell’evoluzione dei fenomeni.
Con il semaforo arancione scatta lo stato di pre-allarme per una criticità moderata: “C’è una possibilità di diffuse situazioni di pericolo: il sindaco valuta se sospendere gli eventi in corso e il cittadino si muove in modo accorto sul territorio, moderando la velocità in auto, evitando i sottopassi e allontanandosi dalle zone nei pressi dei fiumi”. Questo scenario richiede la reperibilità di tutte le forze di protezione civile e la predisposizione di tutti i mezzi e gli strumenti utili a fronteggiare l’evento.
Stop a tutti gli eventi e i movimenti con il semaforo rosso: la criticità elevata determina lo stato di allarme per un’elevata propensione del territorio a subire dissesti e alta possibilità di diffuse situazioni di pericolo. Vengono così attivate tutte le forze disponibili secondo le procedure dei piani di emergenza. Il cittadino deve evitare tutti gli spostamenti, rispettando le eventuali ordinanze comunali di interdizione degli spazi pubblici, come i parchi.
Le previsioni potrebbero sbagliare? “Sì – ha detto Masetti -, o meglio, indicare posizioni diverse: il movimento dell’aria può spostare la perturbazione e l’evento estremo di alcune decine o centinaia di chilometri. Successe nel Centro Italia nel settembre 2022: l’alluvione che piegò Senigallia e le Marche era prevista in Toscana”.
LA COMUNICAZIONE DELL’ALLERTA. La fase di diramazione dello stato di allerta ha un ruolo fondamentale nella catena del processo di attivazione del sistema di Protezione civile: per questo, si sono consolidate delle modalità di comunicazione veloce ed efficace attraverso i canali social degli Enti istituzionali.
Tenendo in considerazione l’esempio di un’alluvione, vediamo cosa fare prima, durante e dopo l’emergenza.
PRIMA dell’alluvione è possibile compiere alcune azioni preventive per ridurre il rischio: tieniti informato sulle situazioni di pericolo previste sul territorio e sulle misure adottate dal tuo Comune; non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi; proteggi i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli. Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita zone allagabili; valuta bene se mettere al sicuro l’auto o altri beni: può essere pericoloso. Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.
E DURANTE l’alluvione? Innanzitutto, tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni delle autorità. Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
Se sei in un luogo chiuso: non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita; non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’auto; se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori, evitando l’ascensore. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio. Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico; non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani e piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata.
Se sei in all’aperto. Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere. Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata, o sali ai piani superiori di un edificio, evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare. Fai attenzione a dove cammini. Evita di utilizzare l’automobile e di sostare o transitare in sottopassi, argini, ponti.
DOPO l’alluvione. Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione. Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze. Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere. Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico. Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati. Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.
Per fronteggiare l’emergenza, e quindi affrontare le fasi dei soccorsi, c’è una graduale attivazione del sistema di protezione civile, e quindi un progressivo aumento dei mezzi e delle risorse a disposizione: prima il sindaco, poi provincia, regione e governo.
“È importantissimo che tutti noi siamo consapevoli dei rischi al momento della diramazione degli stati di allerta – ha concluso Masetti -, ed attiviamo tutte le misure di autoprotezione, evitando, in caso di tristi incidenti, di incorrere nel concorso di colpa per aver agito incautamente”.
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