“Io sono come il paesaggio”, un connubio di arti per celebrare la donna. Centro sociale gremito per l’inaugurazione della mostra

Da sinistra il consigliere comunale Veronica Gava, la fotografa Erika Pizzol e il graphic designer Stefano Barel
Da sinistra il consigliere comunale Veronica Gava, la fotografa Erika Pizzol e il graphic designer Stefano Barel

Un connubio di arti e un messaggio forte e profondo scandiscono i ritmi della visita alla mostra “Io sono come il paesaggio”, allestita al Centro sociale di Cappella Maggiore nell’occasione della Giornata internazionale per i diritti della donna: le fotografie dei dettagli dei corpi e i ritratti uniscono in un’unica dimensione competenze diverse, tutte volte a celebrare con dignità e autenticità il ruolo e la forza della donna.

Tante persone ieri sera 8 marzo hanno gremito la sala all’inaugurazione dell’esposizione realizzata in occasione della ricorrenza. All’evento è intervenuta il sindaco Mariarosa Barazza, che ha evidenziato “l’impegno di significato profondo dell’Amministrazione e della comunità a favore delle iniziative in campo sociale”.

L’intervento di Pizzol e Barel, intervistati dal consigliere Gava

Barazza ha lanciato anche un messaggio sulla giornata dell’8 marzo, che “spinge la riflessione oltre la nostra realtà, oltre le situazioni quotidiane: è un pensiero per tutte le donne iraniane, per le tante donne che non hanno la libertà, e che sollecita tutti ad allargare gli spazi della propria mente e ad impegnarsi nel concreto, perché l’energia di ogni cambiamento è quella che portiamo tutti noi, nei nostri piccoli gesti”.

La serata è stata coordinata dal consigliere comunale con delega ai diritti civili e alle pari opportunità Veronica Gava, che nel suo intervento ha ripercorso le varie conquiste delle donne nella storia e fornito alcuni dettagli della mostra.

“Da una parte abbiamo un lavoro commemorativo – ha spiegato Gava – con i ritratti realizzati dagli studenti di ogni classe della scuola secondaria di I grado, riproduzioni in argilla e disegni, associati alle biografie di donne che hanno cambiato la storia dell’umanità; personalità di cui spesso non conosciamo i nomi o le scoperte”.

Visitatori della mostra

“Dall’altro lato – ha proseguito -, ci troviamo di fronte a un’opera celebrativa molto originale, composta dall’unione degli scatti di Erika Pizzol e dei testi di Stefano Barel. Il titolo ‘Io sono il paesaggio’ acquisisce significato nell’associazione mentale e visiva tra il corpo femminile e la natura, e non si tratta solo di come i corpi assomiglino ai paesaggi, ma anche delle conseguenze che i paesaggi possono subire per colpa della mano dell’uomo: una donna, come un paesaggio, può essere deturpata, svilita, le può essere fatto del male; e se invece amata e curata, può dare uno straordinario apporto di umanità e sensibilità”.

I due professionisti hanno integrato le loro competenze: la fotografia di Pizzol, che si focalizza – come ha precisato la stessa – “sui dettagli dei corpi e sulle sensazioni al momento dello scatto”, e la calligrafia di Barel, i cui testi “nascono per accompagnare le foto”.

Chi sono i protagonisti della mostra, Erika Pizzol e Stefano Barel

Erika Pizzol è graphic designer, fotografa e artista nata nel 1998. Fin dalle scuole superiori ha studiato grafica, appassionandosi poi alla fotografia, nello specifico quella di nudo femminile. Attualmente lavora come designer grafica per una grande azienda e continua gli studi a Roma nell’ambito della direzione artistica. Attraverso la lente fotografica Erika vuole esplorare le varie forme della bellezza nel corpo femminile, in modo indipendente dagli stereotipi di genere e da qualsiasi canone di bellezza. Le sue fotografie fanno attenzione ai particolari piuttosto che al totale e quindi risultano quasi astratte, esplorando così i confini della rappresentazione della figura umana.

Stefano Barel, graphic designer ed artista, è nato a Vittorio Veneto nel 1998; ha lavorato per tutta la sua vita con la parola scritta, studiando dapprima calligrafia e lettering e successivamente dedicandosi al type design (progettazione di caratteri da stampa) e progettazione grafica per aziende e professionisti. La sua ricerca artistica si muove attorno all’indagine del linguaggio come mezzo di comunicazione, delle sue criticità, i suoi limiti e la sua evoluzione storica.

La mostra è visitabile nei giorni 11, 12, 18 e 19 marzo nei seguenti orari: sabato dalle 16.00 alle 19.00 e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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