L’allarme dei giovani esperti sulla situazione climatica: “Ora servono scelte coraggiose. Nel nostro piccolo, tutti possiamo fare azioni decisive”

“Il cambiamento climatico è un fenomeno complesso che richiede soluzioni radicali, scelte consapevoli e coraggiose”: arriva sempre dai giovani, e in particolare dalle puntuali relazioni di due esperti del settore, un forte grido d’allarme sulla situazione ambientale del pianeta, e anche dell’area veneta.

Tanta partecipazione e grande interesse alla conferenza di venerdì 20 gennaio per “Non è un clima festa”, evento di ripresa delle attività del gruppo “Nuova Voce” qui l’articolo, che ha gremito la sala del centro sociale di Cappella Maggiore.

Chiarita la differenza tra i concetti di meteo e clima e il significato di “climate change”, Francesco De Martin – 24enne di Gaiarine, con Laurea magistrale in Fisica dell’Atmosfera a Bologna, dove è Dottore di ricerca in climatologia e meteorologia – ha messo in luce la variazione gli scenari futuri per il territorio globale e italiano attraverso grafici e modelli, evidenziando come “l’uomo sia determinante per i cambiamenti climatici – che, pur essendo sempre esistiti nella storia della Terra – in questi ultimi anni hanno subìto una inedita e pericolosa accelerazione”.

“Se non limitiamo in alcun modo i nostri consumi e regimi di vita, la temperatura si alzerà di 5° C a livello globale” ha affermato De Martin, e in particolare, secondo i recenti studi, “in Italia tra una ventina d’anni la siccità del 2022 potrebbe diventare norma, con un aumento di temperatura di 4°C in estate, che sarebbe così insopportabile”. Anche nell’area del Vittoriese – ha precisato De Martin – si evidenzia un trend di crescita delle temperature medie.

Ha preso poi la parola Umberto De Luca – 25enne di Sarmede, con Laurea magistrale in Analisi e Gestione dell’Ambiente a Udine, Master sul risanamento sostenibile dell’ambiente a Ca’ Foscari (Venezia), attualmente impiegato in uno studio di consulenza sulla gestione di siti contaminati -, che già all’inizio della serata aveva evidenziato come “la percezione del cambiamento climatico sia presente nella maggior parte delle persone nel mondo, di cui però poche sono pronte a cambiare stile di vita per salvare il pianeta”.

De Luca ha parlato di biodiversità, sottolineando che “a variazioni climatiche corrispondano variazioni agli ecosistemi”: emblematici i casi del “bostrico dell’abete rosso”, insetto che ha generato pericolosi effetti di seccatura delle piante, e dello “sfasamento tra la fioritura delle piante e il risveglio degli insetti impollinatori”. “Il nostro territorio – “hotspot” di biodiversità ma anche di cambiamento climatico – manifesta un elevato rischio di estinzione delle proprie specie, con fenomeni di migrazioni altitudinali e latitudinali, come nel caso dell’areale di coltivazione della vite, che si sta spostando verso quote di territorio sempre più elevate”: entro il 2050, l’Italia potrebbe perdere fino al 68% delle aree climaticamente idonee, e in Veneto questo potrebbe comportare “la variazione della caratteristiche organolettiche del vino, con un calo progressivo delle rese a ettaro”. “Serve un nuovo approccio per l’agricoltura – si è ribadito – con l’abbandono della monocoltura e la promozione della biodiversità agricola”.

L’obiettivo finale è quello del raggiungimento della “neutralità climatica entro il 2050” con “la transizione dal fossile al rinnovabile” e la “cattura e stoccaggio a lungo termine di anidride carbonica”, attraverso “la salvaguardia degli ecosistemi che catturano carbonio atmosferico, la gestione delle foreste, i rimboschimenti e le pratiche agricole conservative”.

Al termine delle relazioni si è aperto un dibattito con il pubblico, in cui sono stati tanti a porre domande specifiche sul tema e a condividere l’importanza della sensibilizzazione. “Nel nostro piccolo – hanno precisato infine i due relatori – possiamo fare tutti la nostra parte, e con le scelte alimentari, culturali ed economiche di ciascuno possiamo influenzare i trend del mercato e limitare danni irrimediabili al pianeta”.

Presente all’incontro l’assessore comunale alle politiche giovanili e all’ambiente Valentina Ricesso che nel suo intervento finale ha ringraziato “Nuova Voce” per l’iniziativa e ricordato “l’impegno dell’Amministrazione per il tema climatico, a partire dalla neonata Comunità energetica (qui l’articolo)”. A questo proposito, l’assessore ha annunciato che sabato 31 gennaio alle ore 20.30 nella Sala A del Centro sociale verrà presentato il progetto della Comunità energetica “CM Soleinsieme”, con la consegna della targa per la “Rete dei Comuni sostenibili” e la condivisione di esperienze di sostenibilità nella comunità locale.

Molto soddisfatti per l’esito della serata i componenti di “Nuova Voce”, che hanno dato appuntamento all’evento sul tema dell’acqua il prossimo 10 febbraio e hanno aperto la campagna di adesione all’associazione per il nuovo anno 2023.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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