Si chiama Beatrice Gobbato, ha tredici anni, è di Castelcucco e il suo libro preferito è uno della trilogia delle “Cronache di Narnia” di C.S. Lewis. Non saprebbe dire quale. È forse proprio per questa passione per la narrativa, espressa non soltanto a parole ma anche attraverso i suoi disegni, che questa giovane autrice ha guadagnato il primo premio del concorso letterario “Tu, io e i mondi possibili” con il suo racconto “Il mostro dagli occhi cremisi”.
Un primo premio under 15 che Beatrice commenta, timidamente, con l’aggettivo “inaspettato”, e che le è stato consegnato di persona a Casale sul Sile, durante la cerimonia di premiazione. All’evento ha partecipato anche l’assessore Valter Melcarne, in rappresentanza del Comune di Castelcucco.
“Tema estremamente interessante, ci ha coinvolto totalmente con una narrazione piena di colpi di scena – commenta la giuria del premio – Abbiamo deciso di premiare l’originalità dell’argomento scelto e soprattutto la capacità espressiva con cui è stato scritto che ci ha tenuti tutti incollati al testo. Questo racconto mette in risalto non solo la crudeltà di cui gli occhi di donna possono essere spettatori ma anche la forza e la tenacia che li contraddistinguono”.
“Sì, leggo molto, – spiega Beatrice, che ha scelto di frequentare gli istituti Filippin – in genere specialmente libri fantasy. Poi quando scrivo o disegno, lo faccio da sola, nella tranquillità della mia stanza. Prima preparo una stesura a penna, poi la batto al computer. Ci è stata assegnata la traccia “Occhi di donna” e mi è venuta in mente questa storia, che non si ambienta in un luogo né in un tempo preciso”. Per questo tema, infatti, Beatrice ha scelto una prima persona che le consente nel racconto di descrivere la scena in modo a tratti crudo, ma emotivamente coinvolgente.
“Ho apprezzato molto la motivazione della giuria e sono onorato di aver potuto accompagnare Beatrice – spiega l’assessore Melcarne – Sono doti a tredici anni sono importanti per poter trasmettere sensazioni e ottenendo questi traguardi. Credere nei giovani deve essere il nostro motto perché saranno loro i portatori di nuove idee, in tutti i campi. Saper narrare con fantasia è un’arte che può portare lontano, ad altri successi”.
“Per noi è un grande orgoglio – ha detto la mamma Francesca, con la soddisfazione della famiglia per intero – Non ci aspettavamo il primo premio e non avevamo mai letto la storia: aveva partecipato senza aspettarsi nulla, così per partecipare. Sentendo lì il racconto ho rivisto quello che è la fase della sua vita, ma non mi aspettavo certe parole, certi concetti. Siamo molto felici e speriamo che continui a scrivere e a disegnare”.
(Foto: Premio Letterario).
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