Castelcucco, rinnovata la tradizione dei Lorienti: dal Bosco del Gigante in tutto il paese, cantori itineranti e vin brûlé

Anche in questo secondo anno di incertezze, lo scorso sabato sera è stata rispettata a Castelcucco la tradizione dei Lorienti, ripristinata due anni fa da alcuni volontari, alcuni dei quali facenti parte dell’associazione “Il Fronte”.

Si tratta dei cantori che, spostandosi da un punto all’altro del paese, accettano il compito di intrattenere con le proprie “pastorelle” le famiglie in questi giorni, riportando lungo le strade un’atmosfera natalizia che dia maggior significato alle già presenti luminarie e decorazioni.

Non c’è stato bisogno, nel caso di Castelcucco, di berretti da Babbo Natale e luci strabilianti: un falò, del vin brûlé, del panettone e alcune torce posizionate in modo da rendere ancora più suggestivo il sentiero del Bosco del Gigante, dove il coro itinerante ha inaugurato il suo viaggio.

Il percorso tracciato lungo il centro abitato di Castelcucco, dal tardo pomeriggio fino a sera con varie tappe per il ristoro, ha interessato dal Bosco del Gigante alla piazza, dalla località La Posa fino a via Longa, per poi proseguire verso il capitello di Santa Lucia, recentemente restaurato (qui l’articolo) e tornare indietro

A intonare le canzoni, tutte appartenenti alla tradizione popolare, è stato un gruppo formato da amatori, novizi e qualche componente dei cori parrocchiali dei paesi limitrofi: alcuni di loro indossavano dei talami neri, per rendere ancora più credibile e tradizionale il momento.

L’usanza prevede che i cantori intonino i propri brani anche alle porte delle abitazioni, cosa che quest’anno è stata evitata per le solite ragioni: il prossimo anno i coristi di Castelcucco auspicano di potersi esibire davanti a un pubblico più numeroso, coinvolgendo quanti più possibile nei canti.

Tra le canzoni più significative c’erano alcuni brani di Bepi De Marzi, che i cantori affermano di aver provato per qualche volta prima di questo sabato sera.

“Abbiamo ripristinato quest’usanza perché volevamo tornare alla tradizione, ritrovarci e cantare come facevano i nostri “veci” negli anni di guerra – spiegano i cantori -. È qualcosa che unisce e che è capace di riportare lo spirito natalizio anche in un periodo come questo”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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