Riforniscono botti d’acqua prosciugando i ruscelli: cittadini sanzionati da 400 a 4.000 euro

A una settimana dalle prime ordinanze comunali, nell’area Pedemontana del Grappa sono già diversi i casi di cittadini sanzionati dalle autorità per aver prelevato ingenti quantità d’acqua da ruscelli e falde naturali senza autorizzazione, da destinare alle proprie coltivazioni o al proprio orto.

I metodi di prelievo sono diversi: c’è chi riempie direttamente le botti vicino ai corsi d’acqua, che poi trasporta con il trattore fino alla proprietà, e chi struttura (o chi possedeva già in precedenza) dei sistemi idraulici per pescare automaticamente l’acqua dal ruscello vicino a casa. In ogni modo, in caso di una violazione, le sanzioni vanno dai 400 ai 4.000 euro.

D’altra parte, lo ammettono gli stessi amministratori, la situazione per quei cittadini o piccole attività che vogliono preservare le proprie colture non è semplice: c’è chi chiede permessi o soluzioni agli enti che gestiscono questa risorsa, soluzioni che tuttavia in questo momento non esistono. L’unico modo di agire legittimamente, attualmente, è acquistare integralmente l’acqua irrigua, anche se non sempre questo risulta sostenibile dal punto di vista economico: per esempio, se per un vigneto il ricavato può attutire questo investimento, lo stesso non vale per il mais o altre colture.

Molto attivi anche quei cittadini che segnalano questi casi alle autorità di controllo: diverse sanzioni sono state imposte in seguito alla chiamata di vicini e residenti, sensibili al tema, che hanno descritto “processioni” di trattori trasportanti botti vicino ai corsi d’acqua. Prime tra tutti alcune associazioni di pesca, che avrebbero richiesto di intensificare i controlli. La preoccupazione riguarda anche l’integrità della biodiversità: la scarsità d’acqua avrebbe particolarmente ridotto la fauna ittica, con il rischio che, continuando a prosciugare i ruscelli, possano scomparire anche delle specie autoctone.

Lungo il Muson (in foto), qualche settimana fa era stata rilevata una morìa di pesci, riconducibile probabilmente alle conseguenze dell’incendio del Casonetto (qui l’articolo): l’integrità della fauna ittica potrebbe venire ulteriormente danneggiata dalla mancanza di ossigeno nell’acqua e già sul letto del torrente si notano casi come questo.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati