Anche una pietra con l’iscrizione “Castelcucco” comporrà il selciato del monumento Nuraghe Chervu, a Biella, in Piemonte, pensato dal circolo Su Nuraghe per ricordare i caduti della Grande Guerra, in particolare biellesi e sardi.
Oltre al nome del piccolo comune spicca il 31, ovvero il numero dei soldati di Castelcucco caduti durante la Prima Guerra Mondiale. La pietra si unirà alle altre, già centinaia provenienti da diversi Comuni italiani, cercando di raggiungere un progetto ambizioso ma anche senza scadenza: ospitare tutti gli 8mila Comuni italiani.
L’invito a partecipare è arrivato dalla Prefettura di Treviso e l’amministrazione ha incaricato il consigliere Fabio Zamperoni di portare avanti l’iniziativa, con la presenza del sindaco Adriano Torresan e il vicesindaco Gianpietro Mazzarolo, (nella foto tutti con in capo il cappello in onore del Gruppo Alpini locale).
Dopo esser stata incisa grazie all’aiuto di altri tre collaboratori, l’amministrazione comunale ha provveduto lunedì scorso a inviarla a Biella, per la posa.
“Ho trovato tre collaboratori che mi hanno dato una mano a farlo – affermano Zamperoni e il sindaco Torresan – Essendo vicini alla zona di combattimento ci sembrava un obbligo rispondere a questa chiamata”.
Il monumento, costruito nei pressi di una zona chiamata “strada di gronda”, è al centro di un’area monumentale visitabile, in gestione a un gruppo culturale che si occupa di tramandare la cultura della Sardegna: proprio per questo, il sito ha la caratteristica forma del “nuraghe”, un edificio composto da sassi di una roccia eruttiva delle miniere del Curino.
Tra le pietre che compongono il camminamento che porta al monumento, ci sarà appunto anche Castelcucco, che si è dimostrato subito sensibile all’argomento.
Il collegamento tra Castelcucco, Biella e la Sardegna starebbe nella presenza della Brigata Sassari nei combattimenti sul Monte Grappa e lungo il Piave.
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